Il ritorno di Fernando Alonso in Formula 1 prende forma: oggi l'asturiano ha provato la Renault RS20 a Barcellona. All'atto pratico lo spagnolo ha sfruttato uno dei filming-day a disposizione della Renault per ritornare alla guida di una monoposto del Circus. Sicuramente non sono stati i 100 km più entusiasmanti di ogni epoca, ma tanto basta per dare consistenza reale ad un ritorno tanto acclamato quanto interessante per i suoi contorni non ancora ben definiti.

Come se fosse il primo test

L'ultima volta che abbiamo visto in pista Fernando è stato nell'aprile del 2019 al volante di una McLaren. Si trattava di un test vero e proprio, ma rimaneva pur sempre un "giro di giostra".

Curiosamente, Renault, forse per ottimizzare i tempi, ha preferito far ritornare in pista lo spagnolo con un filming-day piuttosto che con un friday drive. Decisione piuttosto bizzarra soprattutto in termini di logistica, visto che il test ha avuto luogo a ridosso di un fine settimana di gara dall'altra parte in Europa.

«Ritornare al volante sarà un'emozione fantastica», ha dichiarato lo spangolo, ricordando come il suo primo test al volante di una Benetton fu proprio a Barcellona nel 2000. Sono passati vent'anni, dunque, e la storia si ripete sugli stessi binari.

In un video pubblicato sul profilo Instagram Renault dopo il test, Fernando Alonso ha dichiarato come la prova odierna sia finalizzata a riprendere confidenza con la F1 e a preparare la prossima stagione. Il prorgramma di preparazione, sempre secondo lo spagnolo, si dividerà tra l'inizio dell'anno prossimo e la fine del 2020. Ci sono altri test in vista?

Una situazione in divenire

Quella odierna, con tutta probabilità, sarà l'unica occasione in cui vedremo lo spagnolo alla guida di una Renault verniciata in giallo. Sembrerebbe quasi un aspetto da memorabilia, in realtà dietro questa considerazione c'è di più.

Potremmo asserire che Fernando abbia firmato con la scuderia transalpina in seguito all'uscita di Ricciardo. Al momento della firma Alonso ha siglato un contratto con una Casa i cui piani sul medio termine non erano del tutto chiari, almeno da quanto traspariva all'esterno.

Del resto, ad un certo punto del 2020, pareva più scricchiolante l'impegno sul breve termine da parte della Renault rispetto, per dire un nome, ai giapponesi della Honda.

Dall'inizio del campionato, però, Renault ha subito una metamorfosi. In Austria le vetture giallo-nere non avevano entusiasmato, ma progressivamente hanno avuto modo di farsi largo nei punti, arrivando a lambire il terzo posto nel Costruttori con il podio di Ricciardo al Nurburgring.

Come dimenticare, poi, la leva fatta nei confronti dell'affaire Racing Point e le non-conseguenze che, a quanto pare, hanno gettato delle basi per la finalizzazione del nuovo Patto della Concordia.

Un grosso squalo

Nel 2021, con una manovra di re-branding, Alpine prenderà il posto di Renault. Formalmente non dovrebbe cambiare nulla, ma si sa che questo tipo di manovre spesso sottendono delle modifiche a livello di gestione.

In questa situazione si va ad inserire la figura di Alonso, che ha già incominciato ad integrarsi con la squadra, se non altro per prendere confidenza con i temi tecnici della monoposto. Cyril Abiteboul ha paragonato Fernando a «un grosso squalo che appena sente il sangue vuole attaccare», aggiungendo come il "pesce predatore" in questione sia molto affamato.

Lo spagnolo, almeno nelle intenzioni, torna per vincere. Fernando avrà a disposizione, almeno per ora, due tentativi: nel 2022 avrà quarantuno anni, con tutto quello che l'età comporta, anche e soprattutto in ottica di forza contrattuale.

Il gioco si fa duro

Per come si sta configurando il futuro, considerando anche i nuovi nomi nell'ufficio tecnico della scuderia, potremmo parlare di un one-shot nei prossimi due anni per ritornare al top. Siamo ovviamente nel mondo delle speculazioni, ma se fosse questo il piano della Renault (prossimamente Alpine), il ruolo di Fernando Alonso potrebbe risultare critico.

Al momento non abbiamo parametri per valutare la scelta di Fernando e della scuderia transalpina. Ricordiamo abbastanza bene le premesse e quanto si prospettava dei passaggi dello stesso Fernando in McLaren nel 2007 o di Hamilton in Mercedes nel 2013. Sappiamo bene come si sono sviluppate entrambe le storie.

Fernando ritorna in Formula 1 e il primo passo è stato mosso. Il tempo per gigioneggiare e pensare all'asturiano come una bella mossa di marketing è finito.

Luca Colombo