Dopo le recenti notizie riguardanti l’abolizione delle grid girls ed il cambiamento d’orario dei Gran Premi di Formula 1, un’altra novità è pronta ad entrare in vigore a partire da quest’anno. Si tratta dei guanti biometrici, o meglio, di un sensore inserito nei guanti del pilota che misura alcune funzioni vitali, collegato direttamente all’auto medica per permettere ai soccorritori di agire rapidamente in caso di un grave incidente.
Questo sistema, sviluppato da Signal Biometrics, azienda creata proprio dal Delegato medico della FIA Ian Roberts e dal pilota della Medical Car Alan Van der Merwe, non è altro che un piccolissimo chip di tre millimetri di spessore e dal peso di trenta grammi. Al fine di non creare fastidio alla guida il dispositivo sarà cucito sul palmo, oppure sull’indice.
Dal punto di vista tecnologico questo nuovo strumento è in grado di raccogliere dati che riguardano la frequenza cardiaca, la quantità di ossigeno nel sangue e l’intensità di movimento del conducente. I valori raccolti, poi, sono inviati istante dopo istante via Bluetooth nel raggio di 500 metri, grazie ad una piccola batteria ricaricabile per induzione.
Ovviamente i dati saranno messi a disposizione anche dei team, che potranno visualizzarli una volta che il proprio pilota sarà tornato ai box .
Inoltre, questo chip è stato già testato in occasione dello scorso GP di Ungheria da parte dei piloti Mercedes, Ferrari e Red Bull, e prima di essere stato approvato è stato sottoposto a delle prove di resistenza da parte della FIA per stabilire delle norme alle quali dovranno quindi attenersi i produttori di guanti.
Carlo Luciani
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