Come era preventivabile, la sentenza di questa mattina non ha chiuso il caso che vede coinvolta la Racing Point. E proprio sul verdetto degli stewards della FIA, la Ferrari ha deciso di ricorrere in appello, con McLaren e Renault che affiancheranno il team di Maranello in questa protesta.

Mentre in pista la battaglia sembra scemare, nel paddock non si può dire altrimenti. La sentenza che questa mattina ha riconosciuto colpevole la Racing Point, come era ovvio ha generato malcontento nei team in lotta con la scuderia di Stroll senior, riconosciuta colpevole ma autorizzata ad utilizzare le prese dei freni incriminate.

LA PROTESTA DELLA FERRARI

La prima a reagire, oltre alla Renault che ha dato il via al caso, è stata la Ferrari che, dopo la lettera di chiarimenti inoltrata negli scorsi giorni alla Federazione, tramite le parole del team principal Mattia Binotto ha espresso la volontà di presentare appello contro il verdetto emanato questa mattina: "Il verdetto è insufficiente, c’è stata l’ammissione di un’infrazione regolamentare e vogliamo allargare lo spettro dalle prese d’aria dei freni a tutto il concept della vettura". E' ovvio che da Maranello ci sia la volontà, seppur velata, di cercare di coinvolgere anche la Mercedes, la vera "fonte d'ispirazione" della Racing Point.

LA REPLICA DI WOLFF E IL RIFERIMENTO ALLA HAAS

Pur se non chiamato in causa direttamente, anche Toto Wolff ha voluto dire la sua sulla vicenda non risparmiando una frecciatina alla Ferrari: "Ci sono alcuni team che davanti a Liberty Media dicono una cosa e davanti alle telecamere un’altra. Nel 2016 la Haas era una Ferrari in tutto e per tutto, venne sfruttata una zona grigia del regolamento e nessun componente venne realizzato dalla Haas".

LA PAROLA PASSA ALLA CORTE D'APPELLO FIA

La Ferrari ha 96 ore di tempo per formalizzare il ricorso che poi dovrà essere discusso dalla Corte d'Appello FIA. Nell'azione intrapresa Maranello sarà affiancata da McLaren e Renault, anche se non è dato sapere se congiuntamente oppure no, ma non è detto che alla protesta possa aggiungersi anche qualche altro team.

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Vincenzo Buonpane