Proprio sulle gomme, è notizia di questi giorni l'intenzione della Pirelli di presentare per la prossima stagione coperture ribassate di 0,4 mm, come visto quest'anno in occasione dei Gran Premi di Spagna, Francia e Gran Bretagna, per scongiurare i fenomeni di blistering e per permettere ai piloti di tenere una condotta di gara meno votata al risparmio. A tal proposito, nell'incontro di ieri, è stato proposto anche di "liberalizzare" la scelta delle mescole da utilizzare durante la gara, non vincolando più il pilota a partire con la gomma con cui si è qualificato nel Q2. La misura tenderebbe a favorire i team medio-piccoli, a scapito dei big, che molte volte sono stati costretti a passare il taglio utilizzando pneumatici con mescole più prestazionali. Non solo, al vaglio ci sarebbe anche la possibilità di obbligare i team a due pit stop nel corso della gara, per evitare tattiche al risparmio e privilegiare lo spettacolo, così come richiesto dai piloti.

Ma ad Interlagos il tema principale della discussione tra team e Liberty Media ha riguardato il calendario: non è un mistero la volontà dei vertici americani di allargare il numero delle gare portandolo dalle attuali 21 a 25. Un'eventualità che alle scuderie non piace per niente, soprattutto perchè sottoporrebbe il personale delle varie squadre a ritmi di lavoro decisamente insopportabili. Una possibile soluzione, proposta da Liberty Media, sarebbe quella di ridurre il format del weekend dai tradizionali tre giorni a due, eccetto per sei tappe stagionali: la gara di apertura, Barcellona, Monte Carlo, Silverstone e Monza e l'ultimo appuntamento stagionale, a patto che sia una pista inedita o cittadina.

Riuscirà ad allargare il calendario Liberty Media, da sempre favorevole all'introduzione di nuovi scenari per la Formula 1, o prevarranno le ragioni di Stato delle scuderie e dei piloti più orientati ad una stagione più corta?

Vincenzo Buonpane