Soltanto a quel punto il due volte campione del mondo sarà certo di potersi concentrare definitivamente sul weekend di Shanghai, dopo essere stato costretto a cedere il volante della propria McLaren a Stoffel Vandoorne nella gara di Sakhir, in seguito ai postumi derivanti dal pauroso crash di Melbourne. La lesione riportata ad una costola e lo pneumotorace (quest'ultimo comunque prontamente riassorbitosi a pochi giorni dall'incidente) avrebbero infatti potuto causare conseguenze ben più gravi allo spagnolo in caso di nuovo incidente, senza contare le numerose sollecitazioni a cui viene sottoposto il corpo del pilota nel momento in cui si trova in vettura. Adesso, in ogni caso, la situazione sembrerebbe essere tornata completamente alla normalità, con Alonso che dunque potrà saggiare di persona i progressi compiuti dalla MP4-31 in questo scorcio iniziale di stagione.

Eppure, anche nella giornata odierna non sono mancati i momenti di tensione, soprattutto per un verdetto (quello dei medici FIA) che tardava ad arrivare. Con Alonso impegnato a confermare ai media la propria volontà di tornare in macchina ("Mi sento pronto al 100%, sono riuscito ad allenarmi regolarmente e voglio correre" ha dichiarato) la decisione finale è giunta soltanto diverse ore dopo la conclusione della visita medica. Il motivo? La mancanza di un documento proveniente dalla Federazione spagnola, recante l'idoneità del pilota asturiano alla ripresa dell'attività agonistica. Una volta risolto il tutto, Alonso ha potuto tirare un lungo sospiro di sollievo: in attesa del verdetto definitivo che scoglierà qualsiasi riserva sul prosieguo del weekend cinese del pilota McLaren.

Marco Privitera

 

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