Alexander Albon nelle ultime due stagioni di Formula 1, ha dimostrato di essere un pilota molto diverso da quello visto in Red Bull, mostrando una veste nuova, del tutto inaspettata: quella della prima guida.

Dopo una partentesi decisamente sottotono in Red Bull, accanto all’attuale tre volte campione del mondo Max Verstappen, il pilota thailandese ha saputo reagire alle difficoltà, trainando da autentico leader, con tenacia e forza, la squadra fondata da Frank Williams.

UN PASSO INDIETRO NEL TEMPO: LA CRISI IN RED BULL

Albon aveva esordito nella squadra di Milton Keynes con una certa positività e convinzione. A partire dalla seconda metà del 2020, però, la sua stella è cominciata a sembrare parecchio in declino, tanto che anche i piloti del team Alpha Tauri riuscirono a dimostrarsi spesso più performanti. Basti pensare a Pierre Gasly, vincitore a Monza.

Il declino del secondo pilota Red Bull fu abbastanza netto e le conseguenze furono inevitabili: a fine anno, al suo posto fu chiamato Sergio Perez. "Quando l’anno è finito, ho capito che mentalmente non avevo più energie”. Queste le parole di Albon al podcast High Performance, che dimostrano come il pilota thailandese avesse ormai perso lo smalto mostrato precedentemente.

In seguito al divorzio con la Red Bull ecco arrivare un momento di stop, necessario ad Alex per ritrovare sè stesso. Essere compagni di Max Verstappen sicuramente non è semplice e vivere in un ambiente altamente competitivo ed esigente come quello di Milton Keynes non è un'esperienza che in molti possono reggere. Il rischio di bruciarsi è alto, amara lezione che Alex ha imparato proprio a sue spese.

L’ARRIVO IN WILLIAMS E… LA RINASCITA

Dopo una fase trascorsa come pilota di riserva della Red Bull, e una piccola parentesi nel DTM, dove ha anche raccolto una vittoria guidando per AF Corse, nel 2022 Alex è entrato a far parte della Williams, dove si è messo subito in luce, mostrando di poter conquistare e rivestire, egregiamente, il ruolo di prima guida.

Da seconda guida al fianco di super Max a pilota di punta in Williams… un grande cambiamento. Sia nel 2022, primo anno nel team britannico, che l’anno scorso, il pilota numero 23 ha battuto di gran carriera i suoi compagni di squadra: Nicholas Latifi e Logan Sargeant.

Confronto abbastanza impari sia in qualifica che in gara, tanto che Latifi e Sargeant ne sono usciti con le ossa decisamente rotte. Cambiando squadra e respirando aria nuova, Albon ha maturato una mentalità profondamente rinnovata, che, unita ad una ritrovata serenità, ha dato esiti molto positivi.

Alex ora riesce a mettersi al primo posto, concentrandosi sul suo lavoro, non facendo paragoni con nessuno e sostenendo al meglio la pressione interna del team, aspetti che in Red Bull avevano assunto toni negativi.

Finalmente Albon ha capito che: “C’è un equilibrio tra l’essere lì per la squadra ed essere qualcuno per cui la squadra vuole lavorare. Sono io che guido la macchina, devo essere io il migliore e dare il massimo in pista in ogni gara”.

ALBON PUO’ MIGLIORARE? CERTO! PAROLA DI JAMES VOWLES

Nuova squadra, nuova vita, dunque. In Formula 1, però, si può e si deve sempre progredire, soprattutto se ci sono ancora ulteriori margini di miglioramento. E in questo caso è proprio così!

Questa considerazione trova conferma in alcune parole al miele che James Vowles ha riferito nei riguardi del suo pilota. Per il TP Williams Albon può maturare ancora di più, considerando quanto fatto l’anno scorso, avendo a disposizione, non sempre, una vettura costante e brillante.

Intervenendo su questi aspetti ai microfoni di Auto, Motor und Sport, Vowles ha detto: "Quello che mi piace di lui è che non ha ancora smesso di crescere. Non ha ancora smesso di maturare, ma quello che mi piace di lui è che non c’è politica. Vuole solo salire in macchina e guidare velocemente, e penso che sia per questo che funziona davvero bene.”

Albon ha palesato nel 2023 delle doti di guida davvero notevoli, mettendoci una pezza soprattutto quando il rendimento della FW45 non era degno di nota e, cosa veramente importante, non ha mai smesso di crescere.

Mentre nel 2022 la Williams non aveva mai acquisito, in nessun gran premio, una posizione migliore rispetto alla nona, nel 2023, grazie ad Alex, il team di Grove si è spinto verso un settimo posto quasi miracoloso, raggiunto dallo stesso pilota in occasione dei Gran Premi del Canada e di Italia.

Performance da prima guida, da leader consapevole e capace. Anche perchè, la domanda sovviene spontaneamente: cosa ci si aspetta da chi si assume un ruolo così focale? Proprio questo: andare oltre i limiti della vettura, estraendo da essa quei decimi preziosi e determinanti per la scalata verso posizioni migliori.

E lo sappiamo benissimo, nei piani bassi della classifica la lotta è estremamente serrata e qualche decimo in più può fare la differenza per conquistare qualche punto in più che diventa indispensabile per sorpassare nel campionato costruttori gli altri competitors.

E se la Williams è arrivata settimana nel campionato marche lo deve soprattutto al lavoro incredibile di Alex che ha ottenuto 27 punti davvero pesanti per la squadra, considerando che Logan Sargeant ne ha conquistato solo uno. Dinamica che conferma quanto Albon oramai sia il perno attorno cui costruire il team e la vettura.

COSA ASPETTARCI DAL 2024?

E ora? Bisogna aspettare solo i test in Bahrain e l’incipit della stagione per valutare se questo percorso continuerà o subirà qualche stop improvviso. Per Albon potrebbe essere la consacrazione ancora di più come comandante del vascello, potrebbe essere un’ulteriore conferma che per aspera ad astra, che le cose belle accadono quando meno te l’aspetti.

A detta sua quella del 2023 è stata la sua miglior stagione e chissà, con una monoposto più competitiva, anche lui potrà dire ancora di più la sua. Non ci resta che attendere.

Laura Piras