Per il DTM è la fine di un’epoca: dal prossimo anno il Campionato Turismo Tedesco si baserà sul regolamento GT3. Una mossa dettata solamente per la sopravvivenza, dopo l’annuncio dell’abbandono da parte di Audi e la sola BMW a portare avanti la baracca. La scelta, in tempi così ristretti, era più una via obbligata: trasformare il DTM in un campionato per vetture GT. Questo sarà solamente un palliativo, perché in ogni caso sarà fondamentale pensare a qualcosa di diverso per cercare di non far morire del tutto la serie.

Resta il nome con un regolamento “GT Pro”

Il boss del DTM Gerard Berger ha confermato che, nonostante il cambio regolamentare, resterà la denominazione attuale (dato che la sigla significa Deutsche Tourenwagen Masters). Nello specifico la base del nuovo campionato saranno le attuali GT3 “trasformate” in GT Pro con modifiche che incrementeranno le prestazioni senza aumentare significativamente i costi.

L’ex pilota Ferrari in F1, ha affermato di avere l’appoggio di Audi e BMW, le attuali case impegnate nel campionato: “Audi e BMW hanno confermato il loro supporto per le nuove squadre che entreranno nel DTM, questi saranno team indipendenti ma supportati dai produttori. L’obiettivo è quello di avere un campionato simile a quello attuale: con la metà delle gare in Germania e metà nel resto dell’Europa, con un massimo di dieci eventi. Il nuovo DTM sarà il punto di riferimento nelle gare GT Sprint.”

La realtà dei fatti

Sicuramente quelle pronunciate da Berger sono parole roboanti ma, alla fine dei conti, sul tavolo per ora c’è solamente un’idea. Infatti il nuovo regolamento verrà reso noto da qui al finale di stagione a Hockenheim, previsto nel weekend dell’otto novembre. Inoltre Mercedes e BMW hanno già espresso, in qualche maniera, che non faranno nessun sviluppo specifico alle loro attuali GT3 per adattarle alla nuova classe GT Pro. Tant’è vero che la casa di Monaco di Baviera sta ancora sviluppando la sua M4 GT3 che, con ogni probabilità, là si vedrà in pista solamente a partire da metà 2021. Inoltre ancora non si sa se effettivamente altri produttori e team, al di fuori di quelli tedeschi, vorranno partecipare al nuovo corso del DTM, in quanto un campionato a forte matrice teutonica.

Modifiche anche per quanto riguarda l’assetto economico

Audi e BMW scioglieranno le partecipazioni societarie, uscendo di fatto dall’organizzazione ITR, sarà così lo stesso Berger ad assumere il controllo tramite la sua stessa azienda BMS: “La cosa fondamentale è aver preservato tutti i posti di lavoro dei team e dei trenta uomini della ITR. Questa soluzione darà stabilità alle persone che hanno lavorato nel DTM per tanto tempo. Ora le mani passano alla mia azienda BMS e fortunatamente ci sono tutti gli elementi per far funzionare bene la cosa. Lavoreremo ad una strategia comune per la sostenibilità del campionato.”

Un sogno chiamato Class 1

Le modifiche regolamenti pongono così fine alla Class 1 e all’idea di Berger di trovare una sinergia con il Super GT  giapponese: “La Class 1 è ancora sul tavolo, non l’abbiamo ancora abbandonata due tutto. Anche se questo è solamente un auspicio, visto che la strada ora è diventata tutta in salita. Speravamo che il nuovo corso del DTM avesse successo, non ci siamo riusciti anche a causa del ritiro di Audi. Il mio impegno con Masaaki Bandhon (il presidente del Super GT) resta intatto, sono fiducioso che continueremo la nostra collaborazione.”

Resta di fatto che dopo soli due anni si è assistito al declino del nuovo corso DTM. Il progetto di rendere elettrica la serie si fa sempre più remota, anche perché la domanda attuale è: riuscirà il DTM a sopravvivere con questo regolamento, o è semplicemente un malato terminale sottoposto a cure palliative?

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Michele Montesano