Toyota e Nasser Al-Attiyah regnano al termine della prima settimana della Dakar 2023, competizione oltremodo interessante che si sta svolgendo per la quarta volta consecutiva nel deserto dell'Arabia Saudita. La carovana si trova in questo momento a Riyadh, Capitale che segna il 'giro di boa' della corsa.

Dakar auto, un solo uomo al comando, Al-Attiyah insegue la cinquina

Un solo uomo al comando al momento, indiscusso leadership del primo evento del FIA World Rally Raid Championship. Il qatariota di Toyota ha saputo fare la differenza sin dalla prima speciale, abile ad approfittare al meglio da ogni problema dei rivali.

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Sébastien Loeb e le Audi hanno alzato progressivamente bandiera bianca, una condizione che ha permesso al brand giapponese di prendere il largo. Il nativo di Doha sta ora gestendo la situazione, un ora di vantaggio sul sudafricano Henk Lategan (Toyota Gazoo Racing #217/Toyota GR DKR Hilux) è un dato oltremodo significativo che pochi pronosticavano alla vigilia.

Loeb ed Audi masticano amaro

Nasser Al-Attiyah sorride, gli altri piangono. Sono infatti tanti i delusi dopo metà evento, il primo è indubbiamente il francese Sébastien Loeb (Bahrain Raid Xtreme #201/Prodrive Hunter T1+). Il pluricampione del mondo del FIA World Rally Championship, assente nell'imminente Rally di Monaco, ha perso presto contatto con Toyota che lentamente ha visto l'uscita di scena anche di Audi Sport.

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Il veterano Stéphane Peterhansel sembrava l'unico a poter impensierire la testa della corsa, in realtà è stato il più danneggiato in seguito ad un contatto nel giorno dell'Epifania. Ritiro per 'Mister Dakar', rallentato da alcuni significativi problemi insieme ai compagni Carlos Sainz e Mattias Ekström.

Un progetto troppo ambizioso per Audi?

Audi ha modificato in modo significativo il proprio modello per la Dakar 2023. Il brand di Ingolstadt ha saputo imparare dai propri errori, ma ha dovuto fronteggiare dei nuovi imprevisti. Sainz, Peterhansel ed Ekström sono riusciti solo in alcune situazioni ad attaccare la concorrenza che sulla distanza sta avendo la meglio.

Il gioiello ibrido deve ancora superare parecchi ostacoli, la prossima settimana sarà un test significativo in vista del futuro. Il 2024 consentirà sicuramente una nuova occasione per i tedeschi che hanno saputo imporsi nella SS1 con Sainz che prima dell'arrivo a Riyadh ha ricevuto un ingente penalità.

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Dakar auto, la compensazione delle polemiche

La compensazione delle prestazioni crea polemiche all'interno del gruppo, gli organizzatori hanno 'modificato' le carte in tavola dopo la quinta speciale. Audi ha ricevuto una potenza extra, una situazione che alla fine non ha inciso sull'economia della classifica overall. I problemi avuti dai tedeschi hanno per certi versi 'salvato' gli uomini di ASO, non sappiamo infatti cosa sarebbe potuto succedere visto il 'piccolo margine' di 18 minuti che Peterhansel pagava dalla testa della corsa.

Il condizionale resta d'obbligo, ma è chiaro che un errore c'è stato. Il 'Balance of Performance', presente per la prima volta in questo speciale evento, dovrebbe infatti restare intatto in ogni fase della competizione, uno strumento indispensabile al fine di garantire una giusta equiparazione tra i protagonisti. Purtroppo è facile commettere delle imprecisioni, quanto accaduto in Arabia Saudita non è molto diverso da quanto succedere in molte altre realtà del motorsport.

Appuntamento ora da domani per la ripresa delle ostilità. Il traguardo è sempre più vicino, tutto può ancora succedere nonostante una graduatoria apparentemente immutabile grazie all'ampissimo margine a favore di Nasser Al-Attiyah. 

Luca Pellegrini