AUTO. Dopo l'antipasto rappresentato dalla tappa di ieri, dominata da Al-Attiyah, era inevitabile che la seconda tappa portasse differenze ben più marcate in classifica. I 533 chilometri complessivi percorsi (di cui 342 di prova speciale) hanno sancito il primo successo di Sebastien Loeb, abile nel contenere gli attacchi di Nani Roma e capace di portare in trionfo la sua Peugeot 3008 DKR gestita dal team PH-Sport. Il nove-volte iridato rally si è issato al comando del gruppo verso metà frazione, respingendo nel finale la rimonta del rivale che, a bordo del MINI Buggy, si è dovuto arrendere per soli otto secondi. A completare il podio di una tappa lunga, ma comunque serratissima, la prima Toyota Hilux di Bernhard Ten Brinke (distanziato di 1"31 dalla vetta), il quale è riuscito a mettersi alle spalle il compagno di squadra Giniel De Villiers. Proprio quest'ultimo, pur essendo stato autore di una prova non esattamente superlativa, ha visto premiata la propria regolarità, visto che è riuscito ad afferrare il comando della classifica generale provvisoria con 28" su Ten Brinke e 42" su Roma. Giornata invece difficile per i protagonisti della tappa di ieri, ovvero Nasser Al-Attiyah e Carlos Sainz: il qatariota ha rimediato ben 7'30" dalla vetta chiudendo undicesimo, mentre lo spagnolo (complici due forature) ha limitato solo parzialmente i danni finendo ottavo. Le chance di entrambi i contendenti rimangono comunque immutate, mentre il discorso si fa invece sempre più difficile per Stephane Peterhansel, il quale ha perso un quarto d'ora da Loeb dopo essersi fermato in una duna con il suo MINI buggy. Gara addirittura già conclusa per Orlando Terranova, trasportato in ospedale per accertamenti dopo un incidente al chilometro 178. Infine, per quanto riguarda la gara dei camion, il russo Nikolaev ha bissato il successo di ieri, rifilando 2'39" a De Rooy e 6'30" al connazionale Sotnikov.

MOTO. Matthias Walkner risponde a Joan Barreda, vincendo la seconda tappa e pareggiando il contro tra Honda e KTM. L’austriaco, vincitore della Dakar 2018, dopo aver inseguito per praticamente tutta la gara la Honda dello statunitense Ricky Brabec, ha accelerato nell’ultimo tratto riuscendo a fare sua la seconda tappa con un vantaggio di 22” proprio sul pilota a stelle e strisce. Terzo posto per il vincitore della prima tappa Joan Barreda che, nonostante il ritardo di 1’41” accumulato nella giornata odierna, resta leader della classifica generale proprio davanti all’austriaco della KTM per un minuto e mezzo. Quarto posto per Toby Price, con un ritardo di poco superiore ai 3’, accumulato nella prima parte di tappa che ha tagliato fuori l’australiano dalla vittoria nonostante un bel recupero nel corso della giornata. Pablo Quintanilla è ancora la prima Husqvarna al traguardo in quinta posizione a poco meno di 4’ di ritardo da Walkner, ritardo che però lo mantiene in quarta posizione nella classifica generale davanti alle KTM di Toby Price e Sam Sunderland, il quale ha chiuso il secondo stage in sesta posizione a 6’03” dal compagno di squadra. Settima posizione per Adrian van Beveren con la prima delle Yamaha al traguardo con un ritardo di poco superiore ai 9’, mentre Kevin Benavides con la Honda sfiora i 10’ di gap dal leader Matthias Walkner. Nona posizione per Andrew Short, con l’ex specialista del supercross a stelle e strisce ancora una volta in bella mostra anche nel raid più duro del mondo con la Husqvarna, mentr chiude la top10 il cileno Jose Ignacio Cornejo Florimo. Tra i Quad vince ancora l’argentino Nicolas Cavigliasso che allunga sui rivali, dietro di lui Gustavo Gallego, staccato di oltre 11’.

STAGE 3: SAN JUAN DE MARCONA - AREQUIPA. E' subito il momento di salire in quota per i portagonisti dell'edizione 2019 della Dakar. La terza tappa vedrà infatti la carovana andare alla scoperta dell'area di Acari, un'inedito passaggio tra le dune, prima di salire fino a quota 2328 metri per raggiungere la cosiddetta "città bianca" di Arequipa. 331 km di prova speciale che vedranno i piloti affrontare gli insidiosi canyon di Cotahuasi e di El Colca, due tra i punti più caratteristici dell'intero tracciato: roba da duri.

Marco Privitera - Mathias Cantarini 

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