Coronavirus e ACI Sport, che storia è questa? Purtroppo ci troviamo in un periodo in cui, nonostante la globalizzazione e - secondo alcune tesi - proprio a causa di quest'ultima, un virus ha la meglio sul mondo. Stiamo parlando del Coronavirus, il contagio che è partito dalla Cina e sta avendo una diffusione a macchia d'olio. Il nostro Paese purtroppo sembra catalogarsi fra le Nazioni più colpite ed è arrivato il momento di prendere alcune decisioni precauzionali. Questo è il parere condiviso anche da Aci Sport, stando al comunicato stampa diramato nelle scorse ore.

Coronavirus e ACI Sport

Purtroppo il numero dei contagiati dal Covid-19 nel nostro Paese sta aumentando e il Ministero della Salute sta invitando i cittadini ad assumere alcune cautele. La principale è quella evitare assembramenti di persone. A questo titolo, Aci Sport ha deciso di sospendere tutte le attività e manifestazioni in programma da ora fino al 1° Marzo.

Il comunicato stampa ufficiale non lascia altre possibilità di interpretazione:

"Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19”, anche a tutela dell’equità sportiva.

La Federazione sportiva si riserva la facoltà di provvedere ad ulteriori rinvii qualora l’emergenza dovesse continuare, anche in base alle disposizioni del Ministero della Salute ed alle eventuali ulteriori ordinanze di carattere nazionale-regionale”, sono le esatte parole pronunciate.

Precauzioni necessarie?

Il motivo è che le Regioni maggiormente colpite sono tenute ad evitare lo spargersi del virus e il possibile - ma attualmente evitabile - dilagarsi dei focolai anche nelle altre regioni. Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia sono attualmente le Regioni più a rischio.

Queste misure appaiono drastiche però sono comunque necessarie, perchè tutelare la salute delle persone è un obbligo. Teniamo inoltre conto che a queste manifestazioni, oltre al pubblico, parteciperebbero anche piloti ed addetti ai lavori provenienti da altri posti e diretti altrove, che potrebbero disseminare il Coronavirus. Non ci resta che aspettare e vedere come evolverà la situazione.

Silvia Giorgi