Chi è Cornelius Horan? Ai più, questo nome dirà poco o nulla. Me se facciamo un salto con la memoria indietro nel tempo, fu il Gran Premio di Gran Bretagna 2003 a vederlo salire in cattedra come assoluto protagonista. Anche se in una maniera alquanto stravagante e decisamente... pericolosa. Teologo di origine irlandese, Horan ha conosciuto le luci della ribalta per aver manifestato il proprio credo religioso in maniera eclatante durante alcuni eventi sportivi, non ultimo la maratona di Atene 2004, mostrando al mondo fogli inneggianti alla lettura della Bibbia. L'incursione che però sarebbe sicuramente rimasta più impressa negli occhi degli appassionati di Formula 1 fu quella avvenuta a Silverstone, durante l'edizione 2003 del Gran Premio. Siamo nel corso dell'undicesimo giro: al comando c'è Trulli, seguito da Barrichello e Raikkonen. Improvvisamente, lungo il velocissimo tratto dell'Hangar Straight, i telespettatori di tutto il mondo impallidiscono nel vedere un uomo correre in mezzo alla pista nel senso di marcia opposto rispetto a quello delle vetture. La Rai sospende il mini-spot con il telecronista Mazzoni che urla ai microfoni: "Attenzione, un'invasore di pista! Pericolosissimo, è in traiettoria!". Sono attimi di panico. Tutti rimangono con il fiato sospeso. Le vetture sfiorano il prete irlandese, il quale sventola cartelli con le scritte "Read the Bible" e "The Bible is always right". In particolar modo, Webber con la Jaguar si accorge all'ultimo istante della presenza del folle invasore. I piloti vengono avvisati via radio, entra immediatamente in pista la safety-car: Horan (vestito con tanto di rigoroso kilt) viene placcato da un commissario e trascinato a bordo pista. La gara poi riparte dopo la neutralizzazione, con la vittoria della Ferrari di Barrichello. In seguito a questo episodio, l'uomo viene arrestato e processato, finendo per dover scontare diversi mesi di carcere. Non contento di ciò, Horan avrebbe proseguito nelle sue folli azioni: l'anno successivo, durante la maratona delle Olimpiadi di Atene 2004, scavalca le transenne e spinge a terra l'atleta brasiliano Vanderlei De Lima, fino a quel momento in testa alla corsa. Nel 2005 sarebbe poi arrivata la scomunica da parte della Chiesa Cattolica, che comunque non servì a placare definitivamente la voglia di pubblicità di colui passato alla storia come "The Grand Prix Priest" (il prete dei Gran Premi).

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