Lorenzo Savadori, uomo di punta di Aprilia nel CIV e prossimo partecipante alla FIM MotoE, ci ha dedicato del tempo in sala stampa in quel di Imola. “Sava” ci ha raccontato la sua situazione nel Campionato Italiano Velocità, il divario tra Ducati e le altre marche e la sua prima presa di contatto con la Energica della MotoE.

 

Non dovresti essere in pista invece che in sala stampa?

“Eh mi piacerebbe, sono stato anche in griglia e mi piange il cuore. Purtroppo non si muove nulla, ci abbiamo provato in tutti i modi, anche all’ultimo, ma non c’è stato modo.”

Lorenzo, dal CIV Nuova M2 non ha pensato di partecipare?

“Impossibile, troppo diverso il livello. Ormai il CIV corre con delle moto che sono pressochè Stock, la differenza sarebbe troppo grande. Imola è anche uno di quei circuiti in cui i tratti in salita richiedono motore, quindi non avrebbe avuto molto senso venire qui per prendere secondi dagli altri.”

Parliamo del tuo accordo per il CIV

“È un’ottima cosa, l’obiettivo principale è sempre quello di rimanere in moto per allenarci. Mi dispiace deludere chi ha parlato di sfida con Samuele e Michele (Cavalieri e Pirro, ndr), ma la situazione l'abbiamo vista tutti. Però stare in sella fa bene ed al momento questa è la cosa più importante.”

Quindi senza una Ducati non si vince in Italia?

“Dai, è una cosa che si capisce dai tempi, il cronometro non mente mai. Secondo me nelle ultime gare Michele poteva spingere di più, o meglio tutto il pacchetto poteva dare di più, ma non gli è stato nemmeno necessario. Se guardi i tempi secondo me poteva abbassare ancora ma non gli è servito.”

Tu con la MotoE come sei messo?

“Per tutti è tutto nuovo per tutti, siamo tutti ancora impegnati a capire come evolverà il campionato. È una cosa bella proprio perchè inedita, ma con quello che è successo nel paddock di Jerez abbiamo girato troppo poco per sapere realmente come andranno le cose. Si parla di tutto un altro modo di andare in moto, anche le esperienze pregresse dei piloti serviranno poco. Il problema principale al momento è il peso, soprattutto del pacco batterie, al momento è ancora troppo elevato. Nel futuro vedremo se sarà possibile distribuire meglio le batterie per valutare la distribuzione del peso.”

E adesso?

“Adesso a Valencia andremo a provare dal 17 per fare esperienza. Per ora i team che hanno un solo pilota hanno avuto un vantaggio, perchè i test fatti fino ad oggi hanno visto i team con due piloti dover dividere la moto durante i turni tra l’uno e l’altro. Poi ci sono i tempi di ricarica: in una giornata riesci a fare un turno alla mattina e uno alla sera per moto, di cui ovviamente riesci a concludere circa 7 o 8 giri. Questo è il primo punto su cui dovrà lavorare il campionato, autonomia, ricarica e peso. Poi si punterà al tempo.”

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Alex Dibisceglia