Il circuito del Sachsenring si trova in Sassonia, nella parte est della Germania, ed è stato inaugurato nel 1927: allora la sua conformazione era molto diversa da quella attuale, visto che era un tracciato stradale e misurava ben 8186 metri. All'epoca i sistemi di sicurezza erano rudimentali e i piloti correvano quasi sempre tra i piccoli borghi in mezzo ai boschi, dando vita a gare completamente diverse rispetto alle attuali e purtroppo gran parte di quei documenti sono andati persi negli anni: un vero peccato se pensiamo che la MotoGP è figlia di quel modo folle di guidare, strettamente legato alla figura sopra le righe del pilota.

Sul tracciato stradale il Mondiale si disputò dal 1934 al 1939 per poi interrompersi durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale e riprendere solo nel 1961; quello fu un momento storico, visto che per la prima volta una competizione sportiva motoristica internazionale tornava in quelle terre e la gara prese il nome di Gran Premio della Germania Est. In quel periodo correva Giacomo Agostini che detiene il record del circuito ancora oggi, ma le gare erano famose soprattutto per gli incidenti e i molti piloti che tra le sue curve perdevano la vita. Nel 1972 si disputò l'ultimo GP a causa di controversie diplomatiche legate alla Guerra Fredda: infatti il governo tedesco-orientale voleva impedire ai tedeschi-occidentali di prendere parte alla competizione, dopo che nella stagione precedente era stato cantato l'inno della Germania  Ovest da parte del pubblico. Un vero affronto per l'epoca.

Da quel momento si è continuato a correre sul tracciato tedesco senza però dare alle gare valenza ai fini della classifica, ma nel 1990 tre incidenti costarono la vita ad altrettanti piloti ed il Sachsenring perse così l'omologazione. Di fatto fu la fine del vecchio circuito e la conseguente nascita del nuovo, completamente rivisto e costruito nella zona della fornace, adiacente all'antica linea del traguardo; l'inaugurazione si tenne nel 1996, ma il motomondiale tornò a correrci solo due anni dopo. Il circuito attuale misura 3671 metri e negli anni ha subito ulteriori modifiche che lo hanno portato ad avere una conformazione tortuosa grazie alle 10 curve a sinistra e le 3 a destra, ma non ha più niente del vecchio fascino. La nota positiva è che tutte le migliorie lo hanno reso uno dei tracciati più sicuri per i piloti.

Dal 1998 ad oggi il Sachsenring è sempre stato nel calendario del motomondiale e tra le sue curve hanno vinto tutti i più grandi: da Michael Doohan a Kenny Roberts Jr, da Max Biaggi a Valentino Rossi, ma dal 2013 in Germania risuona il nome di Marc Marquez, che ha sempre vinto in sella alla Honda nonostante i Gran Premi siano stati spesso condizionati dal maltempo.

Un tracciato che richiama ancora oggi il motociclismo del passato, nonostante ormai non abbia più punti in comune con il vecchio layout. Esso però continua a regalare gare importanti, dove spesso la strategia prende il sopravvento sul resto: testa e cuore, tutto conta in MotoGP.

Alice Lettieri 

 

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