Oggi nella nostra rubrica "Caschi...bene" parleremo di quello che probabilmente è stato il più originale casco mai portato sui tracciati di Formula 1. Non tanto per arzigogolati pattern, o colori fluorescenti, ma per il design del casco stesso. Una forma che mai si era vista prima nel circus iridato, quasi a ricordare i caschi di Motocross o, dato che quando correva spopolavano nelle sale i primi Star Wars, quelli degli assaltatori imperiali.

La carriera di Elio fu breve ma, come ogni cosa nella quale un figlio del Tevere si cimenta con il suo calore, intensa. Solamente 7 anni di attività tra il 1979 e il 1986, anno in cui scomparve prematuramente in un incidente al circuito del Paul Ricard mentre testava la Brabham BT55. Era il 15 Maggio. Ancora oggi viene ricordato dagli appassionati inglesi come "The last Formula One's Gentleman player", ovvero l'ultimo interprete gentiluomo della Formula 1. Vinse solo 2 gare in carriera: in Austria nel 1982 e a San Marino nel 1985, quando ormai la sua Lotus era ai piedi del enfant prodige Ayrton Senna.

Lasciò un bel ricordo in tutti nel Paddock, tanto che Jean Alesi in Ferrari decise di omaggiarlo riprendendo la grafica di quel casco unico nel suo genere.

Quel Simpson RX-1 che nessuno può dimenticare dopo averlo visto era un mix tra grinta ed eleganza, come un purosangue al galoppo. Solo tre colori che, come insegnano i grandi della moda, sono il massimo numero di colori differenti abbinabili. Tinta unita, con una striscia bicolore rosso-blu a spezzare il bianco dominante. All'interno della striscia blu, che negli anni ha subito variazioni cromatiche arrivando ad una tonalità molto scura, campeggiava in corsivo, e rigorosamente bianco, il nome del pilota. Naturalmente uno spazio importante era occupato dagli sponsor, ma mai nulla di eccessivamente vistoso, come fu ad esempio per la marca di abbigliamento "Rolly go", o ancora "Australian".

Ma, come detto, il casco di De Angelis non è ricordato per i colori, seppur molto azzeccati ed eleganti. Elio De Angelis fu il pioniere del modello RX-1 di Simpson, un elmetto più avvezzo ai motociclisti per design e fattura che non ad un pilota di Formula 1, eppure in capo ad Elio sembrava il tocco finale per trasformare un gentleman come il romano, in una furia della pista. La mentoniera allungata e schiacciata in punta con le quattordici prese d'aria, sette per lato, più altri quattro frontali, è l'elemento più caratteristico di questo modello, molto simile ad un cross senza visiera parafango.

Una triste coincidenza volle che questo modello così particolare venne dismesso da Elio al passaggio in Brabham, nel 1986, anno che come tutti purtroppo sappiamo, fu l'ultimo nel quale De Angelis corse, vedendo stroncata la propria vita al volante di una Formula 1. 

Alessandro Gazzoni