La 26enne spagnola Carmen Jorda è stata ufficializzata quale nuovo pilota di sviluppo dalla Lotus. Il team britannico, dopo aver avuto tra le proprie fila la sfortunata Maria De Villota, ha deciso di aprirsi nuovamente al mondo femminile. Da diverso tempo, ormai, attorno alla Circus della Formula 1 stanno orbitando diverse donne, l'ultima delle quali è Susie Wolff, moglie di Toto e terzo pilota della Williams.

La spagnola, classe 1988, dopo anni di militanza in categorie minori approda dunque alla corte di una scuderia che ha fatto la storia di questo sport: un privilegio non da poco, visto e considerato che la Jorda potrà indossare gli stessi colori che hanno accompagnato mostri sacri della Formula 1, da Jim Clark a Mario Andretti, da Ronnie Peterson ad Emerson Fittipaldi, da Ayrton Senna a Graham Hill, per non dimenticare Nigel Mansell, Nelson Piquet, Jacky Ickx e Mika Hakkinen.

La bionda di Alcoy si è detta soddisfatta di questo importante traguardo, oltre che consapevole che "questo è solo l'inizio e la sfida più grande deve ancora venire, ma essere parte di una squadra con una storia del genere è un vero onore".

Matthew Carter, CEO Lotus, ha detto che l'ingaggio di Carmen Jorda rappresenta "una nuova prospettiva" per il suo team ed ha aggiunto: "Non vediamo l'ora di aiutarla nel perseguire i suoi obiettivi, oltre che ricevere il contributo delle sue intuizioni per lo sviluppo della E23".

La Jorda ha disputato le ultime tre stagioni nella GP3 ed il miglior risultato in gara ottenuto è stato un 13° posto. Di certo un curriculum tutt'altro che esaltante, al punto che la notizia sta facendo storcere il naso a molti colleghi e addetti ai lavori che vedono nell'ingaggio della giovane spagnola esclusivamente come un'operazione di marketing, riaprendo l'antico dibattito sulla presenza delle donne in Formula 1. Le parole di Carter non nascondono niente, anzi, lette alla luce delle vicende finanziarie degli ultimi anni sembrano davvero voler dire che i team di F1 sono disposti a molto pur di ottenere un budget adeguato, puntando anche su promozione e visibilità. Il videoclip di David Guetta dello scorso anno, girato proprio nei box e con le monoposto Lotus, ne è un classico esempio.

Fabrizio Crescenzi

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