Il mondo del motorsport, ed in particolare quello americano, piange la scomparsa di Al Unser Senior, vera e proprio leggenda della 500 Miglia di Indianapolis e icona dei motori a stelle e strisce. Il quattro volte vincitore della Indy 500 si è spento nella giornata di ieri all'età di 82 anni, dopo una lunga lotta contro il cancro.

Artefice di una vera e propria dinastia da corsa, è stato l'unico ad avere sia un fratello Bobby (scomparso ad inizio anno) che il figlio Al Jr. nel ruolo di vincitori della 500 di Indianapolis. E tutti e tre i piloti hanno conquistato le ultime vittorie a Indy correndo per il Team Penske. Anche i nipoti di Al, Johnny e Robby Unser, hanno partecipato a quella gara.

Gli inizi e le prime vittorie nella Indy 500

Al Unser Jr., conosciuto all’anagrafe con il nome di Alfred Unser, era nato il 29 maggio 1939 a Albuquerque in Nex Mexico.

La sua carriera come pilota iniziò nel 1957 all'età di 18 anni, quando iniziò a correre in categoria minori. Nel 1965, Al Unser partecipò per la prima volta alla 500 miglia di Indianapolis, concludendo in nona posizione.

Nel 1970 vinse per la prima volta la 500 miglia di Indianapolis, due anni più tardi rispetto al fratello Bobby, econducendo la gara per 190 giri su 200 giri. Nello stesso anno, Unser vinse lo United States Auto Club National Championship, dopo aver vinto svariate gare su diverse tipologie di circuito.

L’anno dopo conquistò nuovamente la Indy 500 e sfiorò nuovamente l’impresa nel 1972, quando venne però battuto da Mark Donohue.

Quattro anni più tardi, Unser segnò la sua terza vittoria a Indianapolis, dopo essere partito dalla quinta posizione, concludendo con una velocità di 161,363 mph (259,689 km/h).

 

La quarta e ultima vittoria alla 500

Nella stagione 1983, Unser si unì al Team Penske, dove sarebbe rimasto per quattro anni. Unser lottò per il successo nell'edizione 1983 della 500 di Indianapolis, conducendo la gara per 61 giri. A meno di 20 tornate dalla conclusione, Unser venne superato da Tom Sneva che andò a vincere la gara.

Unser conquistò i campionati IndyCar nel 1983 e nel 1985, mettendo nel 1987 la firma definitiva alla sua carriera. In quell'anno, la lista di piloti di Penske includeva Rick Mears, Danny Sullivan e Danny Ongais.

Quest'ultimo fu protagonista di un violento incidente a Indy durante la prima settimana di prove, riportando una grave commozione cerebrale e venendo dichiarato non idoneo a gareggiare. Al Unser venne quindi scelto come suo sostituto sulla terza macchina durante la seconda settimana di prove.

In gara si rese protagonista di una splendida rimonta e finì per battere Roberto Guerrero con un margine di 4"5 secondi, conquistando così la sua quarta Indy 500 solo cinque giorni prima del suo 48esimo compleanno. In tal modo raggiunse A.J. Foyt come pilota più vincente della 500 e superò il record del fratello Bobby come pilota più anziano.

Ha continuato a correre fino all'annuncio del suo ritiro dalle corse nel 1994. Suo figlio Al Unser Jr. ha vinto la 500 Miglia di Indianapolis nel giorno del 55esimo compleanno di suo padre.

Oltre la 500 miglia di Indianapolis

Unser non è stato solo un pilota della Indy 500, ma ha partecipato anche a diverse gare nell'IROC vincendo tre gare e il campionato 1976-1977. La sua ultima partenza in una gara IROC si concluse con l'11° posto in Michigan del 1993 dopo essere partito in pole.

Il pilota di Albuquerque ha anche partecipato a cinque gare della NASCAR, tre alla fine degli anni '60 e due nel 1986. I suoi migliori piazzamenti sono due quarti posti, uno alla Daytona 500 del 1968 e l'altro al Motor Trend 500 del 1969, al Riverside International Raceway.

Chiara Zaffarano