Per la Peugeot che rientra nel WEC la Citroën lascia, con effetto immediato, il WRC. Il gruppo PSA ha deciso che l’avventura del marchio francese è ai titoli di coda nel Mondiale Rally. Il gruppo transalpino concentrerà tutti i suoi sforzi per rientrare in pianta stabile nel Mondiale Endurance, con il progetto Peugeot HyperCar, e proseguire in Formula E con DS Techeetah. Dopo l’annuncio di Ott Tanak, accasatosi in Hyundai, il WRC sta subendo dei veri e propri scossoni che andranno a rivoluzionare l’intero schieramento del 2020.

Il gruppo PSA, con la sua attuale produzione, sta perseguendo la strada dell’ibrido e dell’elettrico sulla sua intera gamma. Per ovvie ragioni quindi ha deciso di abbracciare la causa la Full-electric della Formula E quasi fin dalla nascita, decidendo ora di rientrare nel WEC. Ricordiamo inoltre che il gruppo PSA, tramite Peugeot Sport, era stato uno dei fautori della totale elettrificazione del Mondiale Rallycross, strada diventata poco percorribile nell’immediato per via degli ingenti costi da sostenere per tutti i diretti interessati.

La linea intrapresa dal promoter del WRC evidentemente non ha convinto i vertici del gruppo; inoltre la poca competitività mostrata dalla C3 ha accelerato il processo di abbandono da parte della casa del Double Chevron. Nonostante il regolamento (che verrà introdotto nel  2022) preveda l’introduzione delle motorizzazioni ibride, molto probabilmente la Citroën non rientrerà nel WRC poichè lo sforzo degli uomini verrà concentrato tutto sul progetto Peugeot HyperCar che vedrà il suo “varo” proprio nel medesimo anno.

Per il Mondiale Rally si tratta di una perdita importantissima: la casa transalpina ha segnato, nel bene e nel male, la fine degli anni ’90 e l’inizio del nuovo millennio della specialità. Sébastien Ogier ed Esapekka Lappi tornano prepotentemente sul mercato, andando a stravolgere degli equilibri già precari. Per il finlandese la situazione potrebbe essere più complicata anche se la sua esperienza, associata all’età, potrebbe essere un ottimo biglietto da visita. Mentre la strada del sei volte iridato è sempre più diretta verso la Toyota di Tommi Mäkinen, rimasta orfana del fresco vincitore del mondiale Tanak. La lotta in ottica 2020 si preannuncia ristretta ai due costruttori ufficiali: fra il team nipponico e l’armata Hyundai, gestita dal nostro Andrea Adamo, con qualche incursione da parte della M-Sport di Malcolm Wilson appoggiata marginalmente da Ford.

Michele Montesano