IL RITORNO DI YAMAHA. "Finalmente!", avranno sussurrato Maverick Viñales e Valentino Rossi quando sono riusciti a mettere le mani sul motore 2019. Lo si vede dalle espressioni contente dei piloti, seguite immediatamente da quelle del box Yamaha che adesso può tornare a trovare la serenità. È di “Top Gun” infatti il miglior tempo in questo antipasto di test che conclude e traghetta la stagione 2018 verso quella dell’anno venturo. Tra i due alfieri della casa dei tre diapason si è posto solamente Marc Marquez, che ha fermato il cronometro a tre decimi dal capolista e che però non ha potuto concludere il lavoro di oggi a causa del mal tempo.

CHE DOVIZIOSO E CHE BRADL! Dietro di Valentino Rossi ha chiuso Andrea Dovizioso, 1 solo millesimo e quindi 0.430 di distacco da Viñales. La Ducati parte forte dopo la vittoria dell’ultima tappa della MotoGP appena trascorsa, ma parte forte anche Stefan Bradl che sostituisce Cal Crutchlow nei test per il team di Lucio Cecchinello. Il tedesco ha portato la Honda del team LCR a sei decimi da Maverick e in quinta posizione, a precedere il nostro Franco Morbidelli che sembra aver giovato del cambio di moto e di team. Dietro di lui la prima delle Aprilia, quella di Aleix Espargarò: lo spagnolo ha mantenuto s 679 millesimi il distacco dal best lap della giornata, seguito a passo brevissimo da Danilo Petrucci (8° a + 0.684), Pol Espargarò (9° a +0.763) e Michele Pirro, che chiude la Top Ten soffiandola a Pecco Bagnaia, decisamente convincente all’esordio con Ducati Pramac.

I PROBLEMI DI IANNONE E LORENZO. Altri due cambi di casacca hanno lasciato meno impressionati: quelli di Andrea Iannone e di Jorge Lorenzo. Meglio di loro hanno fatto dia Joan Mir che Johann Zarco, entrambi al cambio moto (il primo dalla Moto2 alla Suzuki ufficiale, il secondo da Yamaha a KTM), segno chiaro che la strada per il risultato è ancora lunga. Preoccupano i distacchi: Lorenzo è solo diciottesimo lontano un secondo e mezzo dalla cima, ancora peggio è andato Iannone che lo segue ma distante ulteriori 332 millesimi. Chiudono la classifica le KTM del team Tech3, con Miguel Oliveira a quasi quattro secondi e chiaramente necessitoso di tempo in sella per prendere le dimensioni a qualcosa che con la sua vecchia moto ha in comune solamente lo sponsor. In pista sono rientrati anche Tito Rabat, reduce dall’infortunio ma ancora non al 100% e che chiude quindicesimo dietro a Mir e Miller, oltre che a Jonas Folger con lo Yamaha Test Team, ventiduesimo a +2.394.

Alex Dibisceglia