Dopo un venerdì di bel tempo, l’acqua è arrivata sul circuito di Austin fin dal primo mattino. Una vera e propria tempesta ha riversato fulmini e acqua sul Texas con condizioni che hanno portato la direzione di gara ad annullare le FP3. A scattare dalla pole sarà Niccolò Antonelli che torna in pole dopo oltre un anno, dietro di lui il rookie Raul Fernandez e Gabriel Rodrigo.

Q1. A passare nella Q2 sono Darryn Binder, che ha comandato tutto il turno, e nonostante una scivolata passa al turno successivo senza grosse difficoltà. Con lui centrano il passaggio in Q2 Jaume Masia, Raul Fernandez e Marcos Ramires. Tagliati fuori dalla lotta alla pole Ai Ogura e Can Oncu, con il turco sorpresa negativa, perchè tutti si aspettavano una sua grande prestazione come a Valencia a novembre quando vinse all’esordio. Passano il taglio anche Celestino Vietti Ramus, Makar Yurchenko, l’inglese Tom Booth-Amos, vittima di una scivolata. Solo decimo autore di una brutta caduta nel finale del turno il leader del mondiale Kaito Toba che ha preceduto Sergio García ed il nostro Riccardo Rossi.

Q2. Niccolò Antonelli conquista la pole position nonostante non avesse disputato il Q1 e in soli quindici minuti ha dovuto saggiare il fondo e trovare il ritmo per conquistare la pole che gli mancava dal Qatar 2018. Dietro “Nicco”, il rookie Raul Fernandez che ha sfruttato al meglio il passaggio dal Q1. Lo spagnolo solo a causa del traffico nell’ultimo tratto di pista non ha potuto impensierire Antonelli. Chiude la prima fila Gabriel Rodrigo. In seconda fila troviamo Jaume Masia, Darryn Binder e Aaron Canet che è scivolato nel corso dell’ultimo passaggio quando aveva fatto segnare un casco rosso di quasi mezzo secondo.

Terza fila per Tatsuki Suzuki, John McPhee ed Alonso Lopez. Apre la quarta fila la coppia del team Leopard con Marcos Ramires davanti a Lorenzo Dalla Porta ed a Romano Fenati. L’ascolano ha chiuso davanti all’ex compagno Andrea Migno e Dennis Foggia, con Jakub Kornfeil. Chiudono la classifica e partiranno quindi in sesta fila: Kazuki Masaki, Ayumu Sasaki e Tony Arbolino.

Mathias Cantarini