D: Loris, torniamo in Austria dopo vent’anni dall’ultima volta, su un tracciato modificato che qualcuno ha già definito pericoloso…

LC: Effettivamente sono 19 anni perché l’ultima volta che siamo venuti qui era il 1997, quindi sono veramente molti anni. Il tracciato è stato modificato in tanti punti e ci sono alcuni su cui si può ancora lavorare: i piloti hanno fatto i test dopo il Sachsenring e ci hanno chiesto delle piccole modifiche, tipo l’ultima curva. Vedremo per il futuro, però adesso non è male...

D: C’è sempre questa diatriba circuiti F1 – circuiti MotoGP, pensando anche a quello che è successo a Barcellona…

LC: Barcellona è stata una fatalità, un problema veramente strano perché Salom ha colpito la sua moto, è questo il problema principale. Negli ultimi 20 anni sono stati fatti investimenti importanti in termini di sicurezza e questa è la cosa chiara: non ci fermiamo mai, c’è sempre qualcosa da fare, però se ci fosse la bacchetta magica si risolverebbe tutto in un attimo. Purtroppo non è così, capitano delle cose brutte e non possiamo farci niente.

D: Quanto è stato fatto in termini di sicurezza in questi anni?

LC: Come ho detto prima sono stati investiti centinaia e centinaia di milioni di euro e in 20 anni sono stati fatti passi enormi. 24-25 anni fa correvamo in circuiti oggi improponibili, quindi passi in avanti ne sono stati fatti molti.

D: Giro di boa della stagione…cosa possiamo aspettarci dalle prossime gare?

LC: Secondo me saranno importanti le prossime due, questa e Brno che sono in fila. La MotoGP è stata segnata da un Marquez che ha sbagliato pochissimo in questo inizio di stagione e ha un vantaggio importante. Ogni campionato ha la propria storia e vedremo quest’anno come finirà.

D: Marquez e Rossi sembrano un po’ l’antitesi l’uno dell’altro rispetto all’anno scorso…

LC: Uno ha un sacco di vantaggio e deve difendere, l’altro deve recuperare ed attaccare, è diverso…

Dal Red Bull Ring – Marco Pezzoni