La tappa cinese del WEC regala alla Rebellion Racing la seconda vittoria assoluta nella classe LMP1: un risultato "storico", considerando lo strapotere mostrato dalla Toyota negli ultimi anni. Per il Gazoo Racing un secondo e terzo posto finali: l'EOT sembra aver fatto il suo dovere, anche se il rallentamento delle Toyota è stato davvero (forse troppo) sensibile.

Al via le Ginetta e la Toyota #8 hanno la meglio sulla Rebellion in pole, guidata da Nato che lamenta problemi di grip. Dopo i primi giri le posizioni di testa sono occupate dalle Ginetta e dalla Toyota #7, ma intorno alla seconda ora i primi tre vengono penalizzati per irregolarità in partenza, restituendo la leadership alla Rebellion, con Menezes al volante. Nelle classi LMGTE Pro e Am le prime ore di gara hanno visto molte battaglie, mentre in LMP2 Stevens del Jackie Chan DC Racing costruisce un buon gap sugli inseguitori.

Intorno a metà gara la Rebellion conduce le danze con più di mezzo minuto di vantaggio sulla Toyota #7, inseguita a distanza dalla #8. Alle due ore l'Aston Martin #95 è in testa alla classe LMGTE Pro, mentre in LMP2 i leader sono su strategie diverse.

Alla terza ora Bruno Senna è alla guida della Rebellion, inseguita dalle Toyota. Il brasiliano dispone di un vantaggio consistente sulle Toyota in seconda e terza posizione assoluta, ma una Full Course Yellow viene esposta in seguito all'esplosione del pneumatico in curva 14 dell'Aston Martin #95: le vetture nelle top classe ne approfittano per fare la sosta ai box, in LMGTE Pro prende il comando Pier Guidi, sulla Ferrari #51.

Nell'ultima ora solo nella LMP2 la lotta è palpabile, mentre nella top class Senna porta la Rebellion al successo, diventando così il primo pilota a vincere nelle quattro categorie del WEC. I risultati completi sono disponibili qui.

Prossimo appuntamento con la 8 Ore del Bahrain nel fine settimana del 12 dicembre.

Luca Colombo