Ultima giornata di test per la Formula 1 e ultimi istanti per provare le soluzioni prima di partire alla volta di Melbourne. I team hanno sfruttato gli ultimi istanti per effettuare sia prove di qualifiche che simulazioni di passo gara; inoltre sono state provate altre soluzioni o semplicemente effettuate altre rilevazioni aerodinamiche. Vediamo nel dettaglio le soluzioni più interessanti che sono state portate dai team nell’ultimo scorcio dei test invernali.

Mercedes Nessuna novità portata dal costruttore tedesco dopo il corposo pacchetto introdotto alcuni giorni fa. Soltanto una curiosità: la presa inferiore dell’S-Duct ora è decisamente più grande (freccia rossa) per convogliare più aria turbolenta proveniente dal sotto-vettura e trasformarla in flusso laminare al di sopra della monoposto. (Foto: @StefanBaldauf)

Ferrari Il team di Maranello ha chiarito una volta per tutte le cause dell’incidente di Vettel: a cedere è stato il cerchio anteriore sinistro, che ha causato la perdita di controllo della SF90. Finalmente gli uomini del cavallino hanno portato il nuovo fondo piatto: la sostanziale differenza consiste nell’aggiunta di tre derive o “creste” proprio davanti agli pneumatici posteriori e in corrispondenza dei binari degli slot obliqui (freccia gialla). Questa soluzione ha il compito di creare, per mezzo dei flussi e della flessione del fondo, una sorta di minigonna aerodinamica, incrementando la differenza di velocità fra il sopra e il sotto-vettura, oltre a gestire le turbolenze generate dal rotolamento degli pneumatici posteriori, ossia il tyre squirt. Da segnalare, infine, un problema elettrico che ha posto fine anzitempo all’ultima giornata di test: attualmente per la Ferrari un tallone d’Achille può essere l’affidabilità. (Foto: @AMuS)

Red Bull Il team austro-inglese ha portato una piccola novità in un’area dove vedremo nuove soluzioni a getto continuo: il centro vettura, o meglio ancora, la zona dei bargeboard. I regolamenti hanno ridotto sensibilmente la funzione aerodinamica di questi elementi, per questo i tecnici continuano a introdurre soluzioni per recuperare il carico perso. Sulla RB15 sono apparsi dei deflettori, nella zona dei candelabri, leggermente rivisti: ora si vedono tre soffiature (freccia verde) per velocizzare il flusso in questa zona nevralgica che porta aria verso il retrotreno alimentando l’estrattore.

Si sono rivisti anche i due tiranti che collegano il monopilone dell’alettone (feccia rossa) con il fondo piatto per irrigidire la struttura, per via delle vibrazioni della Power Unit Honda. Inoltre, nelle paratie del diffusore ci sono degli adesivi che, per mezzo delle telecamere, monitorano le flessioni del fondo stesso. (Foto: @AlbertFabrega; @AMuS)

Renault Dopo l’alettone anteriore è toccato a quello posteriore essere analizzato: i flap sono stati ricoperti da un adesivo bianco (freccia verde) e, per mezzo dei sensori posizionati verso le appendici, i tecnici della losanga hanno studiato le flessioni dell’alettone. Segno che in Renault non si voglia lasciare nulla al caso e, grazie a questa raccolta dati, porre le basi per i futuri sviluppi in queste aree. (Foto: @AlbertFabrega)

Toro Rosso Sulla monoposto di Faenza è apparsa una deriva più pronunciata sopra l’imboccatura delle pance laterali (ingrandimento e freccia gialla): questo flap serve a direzionare meglio il flusso e a non far staccare la vena fluida che investe tutto il cofano motore. Anche in questo caso si lavora di fino e tale soluzione è la naturale conseguenza di tutte le misurazioni effettuate nelle giornate precedenti. (Foto: @Pirellisport)

Williams Il team inglese, dopo un avvio lento e difficoltoso, ha iniziato a portare i primi step evolutivi, anche se minimi. Il flap superiore dell’alettone anteriore è stato leggermente rivisto e tagliato nella zona centrale (freccia gialla), per generare meno carico e, di conseguenza, meno resistenza aerodinamica. Verso l’esterno è apparso un nolder (freccia verde), proprio per indirizzare meglio il flusso e generare quel carico che rende più stabile la monoposto sull’asse anteriore.

Sul retrotreno, sopra la luce del crasi-box, è stato posizionato un mini flap (freccia rossa) per gestire meglio il flusso pulendo quella zona così importante per la formazione del carico sull’asse posteriore. (Foto: @WilliamsRacing; @AlbertFabrega)

Articolo e grafiche a cura di Michele Montesano