Non è la prima volta che la Red Bull si presenta in versione "camouflage" sotto le prime luci della ribalta (basterebbe pensare all'annata 2015), visto che quella realizzata per il lancio della RB14 è soltanto una livrea provvisoria adottata per il filming day previsto con Daniel Ricciardo a Silverstone. Ma se i colori definitivi si vedranno soltanto tra una settimana, ovvero quando avranno inizio i test ufficiali sul circuito di Montmelò, le forme della nuova creazione di Adrian Newey di sicuro non lasciano indifferenti. Una monoposto "cattiva", con soluzioni interessanti e che già a prima vista distinguono l'attuale modello dal precedente, grazie a delle scelte meno convenzionali e ad un approccio sicuramente più aggressivo rispetto al recente passato. Se questo sarà sufficiente a Daniel Ricciardo e Max Verstappen per inserirsi nella lotta al titolo sarà solo la pista a dirlo, anche se un po' tutti si attendono una Red Bull finalmente in grado di poter dire la sua dopo alcune annate a dir poco altalenanti.

I tre successi colti nel 2017 rappresentano una buona base di partenza, ma sicuramente non abbastanza per le ambizioni di un team che nell'era della Power Unit ha dovuto cedere lo scettro di dominatore di fronte allo strapotere Mercedes. Perchè senza una vettura affidabile (tallone d'Achille della RB13) e al tempo stesso competitiva su tutte le tipologie di tracciato, a ben poco potrebbe servire il fatto di avere tra le proprie fila quella che con ogni probabilità è la coppia di piloti più incisiva del lotto. Ricciardo e Verstappen hanno finora saputo gestire (non senza qualche piccolo attrito) la rivalità interna, spingendosi a vicenda in una competizione finora costruttiva per la scuderia: ma se in palio dovesse esserci la vittoria ad ogni Gran Premio, ecco che il fatto di non poter contare su una chiara gerarchia potrebbe rappresentare un'incognita da non sottovalutare.

La RB14 ripropone l'ampio foro sul muso già visto sulla monoposto dello scorso anno, mentre appare evidente il grande lavoro di affinamento effettuato nella zona dei bargeboard intorno all'abitacolo. Area, quest'ultima, dove "spicca" la presenza dell'Halo (per il momento parzialmente "camuffato" dalla livrea temporanea), mentre completamente rivisto appare l'ingresso delle pance. Come da regolamento la shark fins appare di dimensioni notevolmente ridotte, mentre colpisce la soluzione adottata nella sospensione anteriore che vede il braccetto superiore assumere un'inedita conformazione incurvata subito prima dell'attacco al telaio.

Il tutto in attesa di vederla per la prima volta in pista nel pomeriggio, per il previsto shakedown con Ricciardo a Silverstone, anche se l'appuntamento più atteso sarà quello che vedrà la RB14 misurarsi con la concorrenza tra sette giorni in Spagna, quando non è escluso che il genio di Newey possa sfoderare qualche altra soluzione capace di sorprendere gli addetti ai lavori.

Marco Privitera

 

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