La Formula 1 assomiglierà sempre di più ad un monomarca: la FIA ha indetto una gara d’appalto, a partire dal 22 maggio, per la monofornitura di cerchi ed impianto frenante. L’obiettivo è quello di standardizzare tutte le componenti che, per via del continuo sviluppo, stanno arrivando a costi esorbitanti. La decisione finale sui fornitori verrà presa entro il 14 giugno.

Il 2021 si preannuncia sempre più come un anno spartiacque per il mondo della Formula 1: dopo lo stravolgimento aerodinamico e l’introduzione degli pneumatici da 18”, ora si parla di standardizzazione dell’impianto frenante e dei cerchi.

Vista la grande mole d’investimenti a cui saranno chiamati i vari team, la federazione ha deciso di favorire il lavoro delle scuderie che dispongono di meno risorse, introducendo la fornitura unica di quelle componenti che in altri ambiti possono sembrare convenzionali, ma che nella massima serie sono al centro di un continuo e spasmodico sviluppo (basti pensare ai mozzi forati introdotti dalla Mercedes nella passata stagione e subito copiati da diversi team).

L’obiettivo, neanche a dirlo, è la riduzione dei costi: la limitazione delle aree di ricerca potrebbe anche portare ad un tentativo di avvicinamento tra le prestazioni fra i top team e il resto del gruppo.

La gara d’appalto per l’impianto frenante verrà divisa in due frazioni: la prima riguarderà il materiale d’attrito (pastiglie e dischi) mentre l’altra sarà rivolta all’impianto idraulico, pompa e pinze.

Per quanto concerne i cerchi bisognerà rispettare la misura prestabilita di 18”, con l’obbligo di fornire almeno sessanta treni a stagione per team. Le specifiche verranno rese note entro giugno, visto che il nuovo regolamento tecnico dovrà essere approvato entro quest’estate, anche se per ora non c’è unanimità tra i team.

Resta il dubbio sugli eventuali test Pirelli programmati per settembre, in cui verranno provati i nuovi pneumatici, per i quali gli attuali fornitori dovranno appositamente costruire dei cerchi da 18” da montare sulle vetture in specifica 2018: visto che dal 2021 sarà solamente uno il fornitore ufficiale della Formula 1, si tratterà di un esercizio in pista senza un riscontro sicuro per il futuro.

Lo stesso discorso vale per le case produttrici dei freni (Brembo, Carbon Industrie e AP Racing), che in questi anni hanno investito tantissimo in ricerca per un settore, attualmente forse l’unico, che ha un travaso quasi immediato sulle vetture stradali.

FIA e Liberty Media stanno provando in tutte le maniere ad abbassare i costi ed avvicinare le prestazioni delle varie squadre, ma il vero problema, per ora, è il vicolo cieco in cui si sono infilate le attuali Power Unit: troppo costose per i team più piccoli e troppo complesse per attirare nuovi motoristi.

Michele Montesano