A partire innanzitutto dal vincitore, ovvero Lewis Hamilton. Imprendibile, inafferrabile, quasi perfetto sulle alture di Città del Messico. Ed occorre sottolineare quel "quasi", visto che il taglio della prima curva subito dopo la partenza ha fatto storcere il naso a parecchi, considerando che l'inglese, dopo il bloccaggio alla prima staccata, si è evidentemente avvantaggiato nei confronti degli inseguitori, senza che per questo motivo la sua manovra finisse nel mirino dei Commissari. Per il resto tanto di cappello a "The King", di un altro livello rispetto a tutti gli altri e capace di mantenere vive le sue speranze di titolo quando mancano solo due appuntamenti al verdetto finale. Impossibile non sottolineare, inoltre, la quota di successi in carriera raggiunta da Lewis: ben 51, il che gli consente di raggiungere Alain Prost al secondo posto nella classifica di tutti i tempi, alle spalle del solo Michael Schumacher.

Nico Rosberg si è "accontentato" di agguantare una seconda posizione preziosa in ottica iridata, vista l'impossibilità di mantenere il passo del compagno durante tutto il weekend. Il tedesco non è mai parso in grado di impensierire la monoposto gemella, ma può comunque uscire dalla trasferta messicana con un vantaggio ancora importante di 19 lunghezze in classifica. Il quale, per intenderci, potrà consentirgli con una vittoria in Brasile di conquistare il suo primo titolo mondiale. Semmai, la sua unica fonte di pericolo potrebbe arrivare da...Max Verstappen, visto quando accaduto oggi, con una doppia situazione a rischio che ha visto i due come protagonisti: inizialmente alla prima curva, con una ruotata rifilatagli dall'olandese che lo ha costretto ad andare per prati, quindi nel finale quando ha dovuto subire un aggressivo attacco che non gli ha comunque impedito di riprendersi la posizione.

Già, perchè è stato proprio Max Verstappen uno dei grandi protagonisti (nel bene e nel male) di questa gara. Tanti episodi controversi hanno visto al centro dell'attenzione l'olandese, protagonista di manovre ardite, staccate al limite ma anche di episodi che alla fine lo hanno visto penalizzato di 5" e privato del podio in favore di Vettel. Il pilota della Red Bull ha iniziato come detto già alla prima curva, arrivando al contatto con Rosberg e costringendo il tedesco a finire sull'erba. Ha proseguito poi con un ritmo infernale che gli ha consentito di andare a riprendere lo stesso Rosberg nella seconda parte di gara, prima di tentare un'incredibile sorpasso con la monoposto di traverso in curva 4. Ma è stato il finale a surriscaldare gli animi, quando Vettel si è fatto sotto andando a caccia della terza posizione e Verstappen ha tagliato la curva 1 senza restituire la posizione all'avversario. Una manovra che è stata sanzionata dagli uomini della Federazione con 5" di penalità, i quali hanno retrocesso il baby-prodigio dal terzo gradino del podio al quinto posto finale.

Podio che quindi è finito nelle mani di Sebastian Vettel, capace di riportare serenità e sorrisi in Ferrari dopo una gara gagliarda. Dopo una partenza complicata ed aver ritardato il primo stint con gomma Soft, il tedesco si è ritrovato in quarta posizione ma molto più veloce di Verstappen che lo precedeva con gomme più usate. Detto del 'fattaccio' di cui sopra, Vettel ha poi dovuto fronteggiare l'attacco dell'altra Red Bull di Ricciardo, con le due monoposto venute a contatto in curva 4 ma fortunatamente senza alcun danno. Alla fine è arrivato un podio a sopresa per Vettel, non senza le urla e le imprecazioni via radio per il torto che il pilota riteneva di aver subito nell'episodio con Verstappen. In attesa della decisione finale dei giudici in merito all'altro episodio "caldo", ovvero quello con Ricciardo, in seguito al quale l'australiano ha accusato il ferrarista di aver modificato in fase di frenata la traiettoria: cosa non più consentita dal regolamento, dopo i numerosi 'casi Verstappen'.

Nel novero degli 'altri' va incluso anche Kimi Raikkonen, giunto sesto al traguardo dopo aver scavalcato nel finale un mai domo Nico Hulkenberg, protagonista tra l'altro di un testacoda durante la fase concitata. A punti anche le Williams di Bottas e Massa, davanti ad un Sergio Perez osannato dal proprio pubblico ma non certo nella propria migliore giornata. Fuori dalla top ten McLaren, Sauber, Renault e Toro Rosso, mentre l'unico ritiro della giornata è stato quello di Pascal Wehrlein, subito fuori gara nelle fasi iniziali in seguito ad un contatto con la Sauber di Ericsson. 

Ma le chiacchiere stanno solo all'inizio: prepariamoci ad una settimana di fuoco, o per meglio dire, 'caliente', in attesa del rush finale.

Marco Privitera