Lewis Hamilton 10. Pole position, vittoria ed un dominio pressochè inattaccabile. Da Monza in poi è stata una passerella che ad Austin potrebbe vederlo eguagliare un mito come Juan Manuel Fangio, per poi buttarsi all'attacco del record di vittorie e titoli vinti di un altro mito come Michael Schumacher.

Valtteri Bottas  9. Questa volta ha davvero pochi rimpianti rispetto al weekend di Sochi. Svolge alla perfezione il ruolo di guardaspalle di Hamilton, sia alla partenza che nel corso di tutta la gara. In apprensione nel finale, a causa dell'avvicinarsi di Verstappen ma secondo posto portato in salvo e punti pesanti per lui e per il team.

Max Verstappen 8,5. Con una power unit in più sarebbe stato lì a lottare con le due Mercedes. Invece deve farlo, in maniera discutibile, con le due Ferrari: colpevole con Raikkonen, malizioso con Vettel. Ma se ambisce a conquistare titoli mondiali deve limare questi aspetti del suo stile di guida...

Daniel Ricciardo 9. Grandissima la sua gara anche in riferimento alla posizione in cui partiva. A soli 5 secondi dal compagno, è lecito domandarsi che gara avrebbe fatto se fosse partito più avanti.

Sebastian Vettel 5. Al sabato è vittima di una strategia sulle gomme che, comunque, condivide. In gara si lancia immediatamente all'assalto dei primi con un ottimo scatto allo start, ma poi cerca di sorpassare Verstappen venendo chiuso da quest'ultimo e ritrovandosi ultimo. Ricostruisce la sua gara dal fondo fino alla sesta posizione finale ma la tenuta mentale, anche in questa gara, è venuta meno.

Kimi Raikkonen 5,5. Con Vettel fuori dai giochi sarebbe lecito aspettarsi qualcosa in più da lui. Ma dopo l'annuncio della sostituzione di Leclerc è come se avesse spento la luce.

Sergio Perez 8. Non ancora confermato per il prossimo anno, sfodera una gara con i fiocchi dopo una qualifica non propriamente brillantissima. In classifica iridata è 7° subito dietro i piloti dei tre top team.

Romain Grosjean 7. Dopo un ottimo quinto posto in qualifica, in gara finisce in mezzo alle due Racing Point Force India guadagnando qualche punticino sulla Renault in ottica Campionato Costruttori.

Esteban Ocon 7. Penalizzato di tre posizioni per non aver rallentato in regime di bandiera rossa, vanifica l'ottava posizione conquistata al sabato. Riesce comunque ad entrare in zona punti avvicinandosi alla decima posizione in classifica occupata da Alonso.

Carlos Sainz 7. Meglio in gara che in qualifica, dove viene eliminato nel Q2. Artiglia l'ultima posizione a punti utile disputando finalmente un weekend all'altezza delle sue potenzialità.

Pierre Gasly 6,5. Come Sainz ma a giorni invertiti. Strepitoso al sabato quando ottiene il settimo posto assoluto, discreto la domenica quando arriva a ridosso della zona punti.

Marcus Ericsson 5. Un errore nel corso del Q1 lo mette fuorigioco, anzitempo, dalle qualifiche. E anche in gara (tamponata a Leclerc compresa) non brilla nonostante una Sauber piuttosto in palla sul circuito di Suzuka.

Brendon Hartley 5,5. Da applausi con il sesto tempo in qualifica, poi in gara non ha il passo per confermare l'ottima posizione conquistata.

Fernando Alonso 5. In casa della Honda la McLaren è inguardabile per tutto il weekend e nemmeno uno con il suo talento può raddrizzare una situazione da brividi. Penalizzato per il contatto con Stroll ma è un dettaglio insignificante in un fine settimana (come gli altri) da dimenticare.

Stoffel Vandoorne 5. Un weekend senza lampi e acuti particolari, ma almeno non finisce a distanza siderale dal suo compagno di squadra.

Sergey Sirotkin 5. Un altro weekend anonimo. Davanti alle McLaren in qualifica, finisce alle loro spalle in gara.

Lance Stroll 5. Dopo una discreta qualifica,finisce all'ultimo posto e dietro al compagno di scuderia.

Charles Leclerc 6. Solita prova convincente in qualifica, in gara trova davanti a sè un Magnussen in versione sciatore e non può fare nulla per evitarlo.

Nico Hulkenberg 5. Un weekend da dimenticare con l'eliminazione nel Q1 ed il ritiro in gara.

Kevin Magnussen 5. Vanifica le ottime prestazioni fin qui ottenute, con una manovra che lo porta nuovamente nell'occhio del ciclone.

Vincenzo Buonpane