Ormai nemmeno più la matematica può essere utilizzata come appiglio per credere ad un obiettivo che, come neve al sole, si è sciolto da Monza in poi. Anche a Suzuka, l'ennesima gara della riscossa si è rivelata un trionfo Mercedes che, anche nel Sol Levante, ha letteralmente distrutto gli avversari, monopolizzando la prima fila in qualifica e conquistando una doppietta in gara.

La cronaca. Partono benissimo le due Frecce d'argento, con Hamilton seguito come un'ombra da Bottas e con quest'ultimo in controllo su Max Verstappen, partito con gomme di una mescola differente rispetto al duo Mercedes. Ed è proprio l'olandese il mattatore delle prima fasi di gara, venendo a contatto prima  con Kimi Raikkonen nella chicane che prcede il rettilineo principale, poi con Sebastian Vettel dopo pochi giri alla Spoon. Ad avere la peggio è il tedesco che si ritrova in fondo la gruppo, mentre per il pilota Red Bull arriva la penalità di cinque secondi per l'episodio con il finlandese.

Hamilton, intanto, incomincia ad imporre il suo ritmo alla gara, mantenendo un margine di sicurezza sul compagno di squadra Bottas e sulla Red Bull di Verstappen che pare non aver subito danni nei contatti con le due Ferrari. Nelle retrovie, intanto, sia Ricciardo che Vettel incominciano una sequela di sorpassi, che portano l'australiano immediatamente dietro Raikkonen e il tedesco a ridosso della zona punti.

La classifica cambia, però, dopo la sosta ai box dove, con tempismo e strategia perfetta la Red Bull riesce nell'impresa di mettere Ricciardo davanti a Raikkonen, mentre davanti non cambia nulla con Hamilton sempre al comando su Bottas. Per Vettel la sosta arriva due giri dopo quella del rivale inglese (27° giro) , anche nella speranza di una Safety Car, con il tedesco che precipita nuovamente in fondo al gruppo, e con una gara nuovamente da ricostruire.

Le ultime fasi di gara sono movimentate da Verstappen che, approfittando di qualche sbavatura di Bottas, cerca di ricucire sul finlandese andando all'assalto della seconda posizione. Ma nonostante un ritmo piuttosto elevato, il deficit prestazionale della power unit Renault non permette all'olandese di tentare un concreto attacco a Bottas, che mantiene, quindi, la seconda posizione.

Al termine dei 53 giri è Lewis Hamilton a trionfare per la 71a volta in carriera (8a stagionale) davanti a Bottas e Verstappen, con Ricciardo (4°), Raikkonen (5°), Vettel (6°), Perez (7°), Grosjean (8°), Ocon (9°) e Sainz a chiudere la Top 10. In classifica generale vola a + 67 Hamilton su Vettel, con l'inglese che ad Austin avrà la prima occasione per chiudere la partita. 

Vincenzo Buonpane