Alla fine, il tanto temuto patatrac in casa Ferrari è diventato realtà. Materializzandosi di colpo nel corso del giro 66, quando un contatto ha escluso dalla gara le due Ferrari di Vettel e Leclerc, in quel momento in lotta per la quarta posizione e con la concreta possibilità di conquistare il podio. Un episodio di gara, dove a prima vista non sembrano emergere chiare responsabilità a carico di uno dei due piloti, ma che sicuramente si sarebbe potuto e dovuto evitare.

Non è un semplice caso il fatto che l'epilogo della stagione ferrarista (o quasi, visto che manca ancora il round di Abu Dhabi) sia sfociato in un clamoroso contatto. Le crescenti tensioni interne tra Vettel e Leclerc, condite da una gestione del muretto box talvolta apparsa discutibile, hanno partorito l'episodio avvenuto nei giri finali della gara di Interlagos.

Un Gran Premio che fino a quel momento aveva visto Vettel alle spalle del duo di testa, con Leclerc invece impegnato in un'entusiasmante rimonta dalla 14esima piazza e con la chiara possibilità di puntare al podio, visto l'ingresso della Safety Car innescata dal ritiro di Bottas ed il passaggio alle coperture Soft per il rush finale.

Il monegasco si è ritrovato alle spalle del compagno di squadra potendo contare in un potenziale sicuramente maggiore rispetto al tedesco, ed in mancanza di chiare indicazioni da parte del muretto box ha sferrato un deciso attacco ai danni di Vettel alla staccata della prima curva. Il tedesco però non si è lasciato intimidire, sfruttando la scia del compagno in uscita dalla esse Senna ed affiancando la vettura gemella all'esterno.

A quel punto il tedesco si è progressivamente spostato verso sinistra, quasi per voler sbarrare la strada al compagno in vista della staccata successiva, ma così facendo ha innescato un contatto tanto impercettibile quanto disastroso per gli esiti sul week-end ferrarista. Entrambi sono stati costretti ad abbandonare le rispettive monoposto a bordo pista, con reciproche imprecazioni via radio e l'evidente imbarazzo al muretto box capitanato da Mattia Binotto.

In epoca recente, mai si era visto un contatto tra i due piloti in casa Ferrari, eccezion fatta per quanto accaduto allo start di Singapore, dove però fu Max Verstappen a svolgere la sua parte. In questo caso, quanto accaduto in Brasile rischia di compromettere il già precario rapporto tra i due compagni di squadra, rendendo la situazione ancora più esplosiva e difficile da gestire in vista della prossima stagione. Nel dopo-gara sono arrivate dichiarazioni distensive, con i diretti interessati che hanno preferito non sbilanciarsi in merito ad eventuali responsabilità, ma è chiaro che la situazione avrà bisogno di essere chiarita ed analizzata a mente fredda.

Di sicuro, per il momento c'è non soltanto un Gran Premio gettato alle ortiche, ma anche la magra figura di un team che fatica a gestire le tensioni interne ormai sempre più evidenti tra i suoi due piloti. Binotto e soci avranno molto lavoro da fare in questo senso per riportare calma e serenità, in un ambiente che ha bisogno di compattezza e solidità per tentare l'assalto in chiave 2020 alla corazzata Mercedes. Il tutto dopo essersi leccati le ferite, figlie di una trasferta brasiliana rivelatasi sciagurata.

Marco Privitera