Nella giornata odierna la Scuderia Ferrari ha annunciato i piloti che si alterneranno al simulatore per la stagione 2019: Pascal Wehrlein, Brendon Hartley, Antonio Fuoco e Davide Rigon. Con una line-up così numerosa, nella quale spiccano due piloti che la Formula 1 l'hanno "assaggiata" per davvero, sembra chiara l'intenzione degli uomini di Maranello di non lasciare nulla di intentato per il campionato 2019.

Contestualmente all'uscita dal programma del simulatore di Antonio Giovinazzi e Daniil Kvyat (i quali saranno impegnati in pista nel campionato 2019 con Alfa Romeo e Toro Rosso), in Ferrari hanno deciso di affidare il volante virtuale a due piloti ex-Formula 1 con un palmarés importante: Pascal Wehrlein e Brendon Hartley.

Curiosamente, entrambi escono dai vivai dei concorrenti diretti della Rossa: il tedesco, attualmente impegnato in Formula E con Mahindra, faceva parte del programma Mercedes, mentre l'australiano è stato a lungo nei programmi Red Bull.

Antonio Fuoco e Davide Rigon, invece, fanno già parte della famiglia Ferrari: il primo, nel 2018 impegnato in F2, è stato allevato dalla Ferrari Driver Academy, mentre il secondo vanta una discreta esperienza con il simulatore di Maranello (sin dal 2014) ed è pilota ufficiale Ferrari per le Competizioni GT.

In una nota di Mattia Binotto, Team Principal della Scuderia, si legge una specie di dichiarazione d'intenti relativa alla scelta di questa line-up per il simulatore: "Abbiamo aggiunto al nostro team quattro piloti dalle indubbie qualità, dotati di una spiccata sensibilità e di una grande conoscenza di macchine e piste; queste sono proprio le doti che occorrono nel delicato ruolo di collaudatore al simulatore, uno strumento fondamentale nella Formula 1 moderna".

Nella Formula 1 odierna la figura del collaudatore è un concetto ormai superato: con le limitazioni sui test è chiaro che le numerose prove in pista dei primi anni Duemila (uno dei punti di forza della Ferrari nell'era-Schumacher o una delle ragioni per il debutto stratosferico di Lewis Hamilton nel 2007) deve essere in qualche maniera recuperata e l'opzione virtuale potrebbe essere la strada giusta.

Negli ultimi anni i sistemi di simulazione di guida sono stati raffinati e irrobustiti con una curva di miglioramento esponenziale, divenendo una risorsa molto importante per lo sviluppo ed affinamento delle prestazioni di una vettura, anche se il ruolo e la tabella di lavoro dei piloti dedicati al simulatore rimangono molto misteriosi.

Dato che questi sistemi di simulazione non sono soggetti a particolari restrizioni, nella scelta di assicurarsi una nutrita lista di piloti disponibili, possiamo leggere l'intenzione della Ferrari di spingere al massimo sul fronte virtuale. Ci troviamo di fronte a una scelta vincente? Lo scopriremo solo con gli esiti in pista.

Luca Colombo