E' bastato un 15° ed un 11° posto nelle due gare svoltesi a Jerez per permettere a Carlos Sainz jr. di conquistare il titolo 2014 nella Formula Renault 3.5. Pur alle prese con il week-end più complicato della propria stagione, il giovane pilota spagnolo è dunque riuscito nell'impresa di aggiudicarsi il titolo nella prestigiosa serie della casa francese, succedendo nell'albo d'oro a Kevin Magnussen, vincitore lo scorso anno con il team DAMS. Si tratta di un risultato certamente meritato per il figlio del due-volte campione del mondo di rally, giunto al termine di una stagione nella quale è riuscito complessivamente a mostrare la propria superiorità pur dovendo fare i conti con una concorrenza agguerrita. L'unico rivale rimasto ancora in grado di contendere il titolo alla vigilia dell'appuntamento sul tracciato andaluso era Roberto Merhi, il quale però è stato protagonista di un weekend sfortunato, che lo ha visto dapprima coinvolto in un incidente al via di gara-1 e successivamente fermato da un guasto tecnico nel corso della manche domenicale. Le vittorie nel round conclusivo della stagione sono così andate a due piloti di scuola britannica: si tratta di Will Stevens e Oliver Rowland, con il primo vincitore al sabato in volata sul pilota del team Fortec, capace poi di imporsi autorevolmente in gara-2. Dei guai di Merhi ha potuto approfittare Pierre Gasly, il quale ha conquistato la piazza d'onore in campionato grazie ad un 6° ed un 4° posto. Da sottolineare la bella prestazione della giovane olandesina Beitske Visser, eccellente quinta al sabato in gara-1 prima di terminare dodicesima nella seconda prova. Sfortunato epilogo di stagione, invece, per Luca Ghiotto, che dopo il 13° posto nella prima manche è stato eliminato nella gara conclusiva dal russo Mavlanov.

Gara-1. Al via l'autore della pole Stevens manteneva il comando davanti a Rowland, mentre decisamente meno positiva era la partenza di Buller, il quale veniva a contatto con Stockinger prima di finire addosso all'incolpevole Merhi: il risultato era la fine della gara per tutti e tre i contendenti. Nel caos della prima curva era brava ad approfittarne la Visser, capace di insediarsi in quinta posizione, mentre Sainz era costretto a farsi largo nelle retrovie con qualche ruotata di troppo. La gara proseguiva senza eccessivi scossoni, con Stevens impegnato a guardarsi le spalle dal duo Fortec Motorsport e Gasly vanamente in affanno nel tentativo di avere la meglio su Beitske Visser per la quinta piazza. Il finale, però, regalava grandi emozioni: Rowland riusciva ad avvicinarsi a Stevens proprio nelle battute conclusive, tentando un attacco all'esterno dell'ultimo tentativo e dovendosi accontentare della piazza d'onore per soli 78 millesimi. Sul terzo gradino del podio finiva Sirotkin, davanti a Vaxiviere, Visser e Gasly. Sainz concludeva in nona posizione aggiudicandosi così matematicamente il titolo, anche se nel dopo-gara veniva penalizzato di 25" per un contatto con Tunjo.

Gara-2. Nelle qualifiche, Merhi otteneva la pole ma poi subiva una penalità di due posizioni per aver ostacolato un altro concorrente. Davanti a tutti scattava quindi Rowland, il quale era bravo a tenere a bada Gasly, autore di un eccellente spunto iniziale. Al termine del primo giro, Ghiotto veniva eliminato senza troppi complimenti da una manovra eccessivamente aggressiva da parte di Mavlanov, costretto anch'egli poco dopo al ritiro. Merhi era costretto al ritiro per un problema tecnico che causava anche un piccolo principio d'incendio, mentre nel gioco dei pit-stop Gasly rimaneva attardato dovendo cedere la posizione a Buller e Latifi. Entrava quindi in scena la Safety Car, in seguito ad un contatto tra Jafaar e Laine: al restart, Latifi era bravo a soffiare la seconda piazza a Buller, ma nulla poteva contro lo scatenato Rowland, che andava a vincere precedendo proprio il giovane canadese del Tech 1 Racing. Sainz concludeva un weekend a dir poco difficile, seppur caratterizzato dalla conquista del titolo, in undicesima piazza.

Marco Privitera

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