La 8h di Suzuka vede Rea scivolare sull’olio perso dalla rottura della SERT, regalando di fatto il pokerissimo di vittorie in Giappone alla Yamaha condotta da Lowes. La gara delle gare del 2019 è stata decisa negli ultimi cinque minuti di gara, tra la debacle della SERT e la caduta di KRT, rottura per la Suzuki che era campionessa del mondo fino al fattaccio, Kawasaki SRC conquista il titolo di un soffio su FCC TSR Honda.

LA PARTENZA: NAGASHIMA A TERRA, GUINTOLI IN TESTA

Il giro di allineamento ha visto immediatamente la caduta di Nagashima con una delle Suzuki non di prima fascia, complice chiaramente una gomma fredda per il tempo passato in griglia. Lo stesso Nagashimà si è reso protagonista di un’altra caduta alla variante prima del traguardo, fortunatamente entrambe senza conseguenze.

Allo start è stato Bradley Ray a sorprendere tutti, sopravanzando gli avversari e mettendosi dietro il quartetto composto da Honda HRC, Yamaha Factory, Kawasaki KRT e FCC TSR Honda. Il comando poi è passato alla Suzuki Yoshimura condotta da Sylvain Guintoli, con il francese che ha poi mantenuto la posizione per gran parte dello stint.

TANTI AVVICENDAMENTI ALLA VETTA

Il comando della Suzuki non è però durato molto, la Top5 non ha visto altro che avvicendamenti al comando. Takahashi e VD Mark hanno lottato per la condotta di gara, ma Rea faceva chiaramente un altro mestiere. La situazione è stata incerta per tutta la gara, con i leader al termine delle singole ore che si alternavano senza sosta. La seconda ora è stata condotta da Yamaha, la terza da Honda, la quarta-quinta-sesta da Kawasaki e la settima da Honda.

LA FASE FINALE: HONDA VS KAWASAKI

Come ormai ci stanno abituando le gare di durata, specialmente le 8 ore, la gara si è conclusa veramente sulla linea del traguardo. Basti pensare che ad un’ora dalla fine Haslam e Takahashi hanno iniziato uno scambio di colpi che si è protratto per più di quindici minuti, ossia fino al rientro della Kawasaki al box per il pit stop.

Rientro peraltro che lasciava seri dubbi sulla possibilità di Jonathan Rea di concludere lo stint senza aver bisogno di uno splash&go finale, salvo poi l’ingresso della pioggia in campo. A rendere difficile l’impresa Kawasaki ci si è messo anche un imprevisto, quando un pezzo di un terminale di scarico perduto è rimasto a centro pista ed è stato preso da una Suzuki a meno di 5 metri da Jonathan Rea, che però ne è uscito incolume ed intoccato.

LA BANDIERA ROSSA: REA CADE E SFUMA L’IMPRESA

Nonostante la leggera pioggia che si è alternata negli ultimi quindici minuti, il più grande imprevisto ha atteso Rea alla fine del penultimo giro. Jonathan è scivolato sull’olio motore perduto dalla rottura della SERT proprio all’inizio del giro finale, poco dopo il traguardo. La gara è terminata con la bandiera rossa: Rea avrebbe dovuto riportare la moto al box entro 5 minuti per essere classificato. Purtroppo lo stato della moto non lo ha permesso, con Rea che regala il pokerissimo di vittorie alla 8H di Suzuka Yamaha Factory condotta da Lowes, davanti a Honda-HRC e FCC-TSR Honda.

LA SERT ROMPE A 5 MINUTI, SRC CAMPIONE DEL MONDO

Incredibile epilogo per la Suzuki SERT, che era quasi riuscita ad omaggiare l’ultima gara di Dominique Meliand con il titolo mondiale. A 5 minuti dal termine, il motore della Suzuki#2 ha ceduto, concludendo i sogni della compagine più titolata dell’Endurance di conquistare il titolo.

La lotta per il titolo ha visto lo scontro Honda-Suzuki, con  FCC-TSR Honda autrice della miglior prestazione restando a 2 giri dalla vetta. Purtroppo per loro, il distacco dei 22 punti era troppo elevato rispetto alla Kawasaki SRC, che vince quindi il titolo mondiale, il primo dal 1996.

EWC | SUZUKA 8H: HONDA LA FAVORITA, YAMAHA PER LA RICONFERMA

Alex Dibisceglia