Questo fine settimana tornerà in pista il DTM per il settimo appuntamento stagionale, in programma al Lausitzring. Proprio il tracciato tedesco ospiterà una corsa storica questa domenica, la numero 500 della serie nata nel 1984. Un traguardo storico per il campionato turismo tedesco, che nel corso della sua vita ha sempre saputo regalare forti emozioni.

Una storia non sempre facile quella del DTM, ma sicuramente fatta anche di momenti gloriosi, rappresentati principalmente dagli anni 90, periodo in cui la serie ha conosciuto il suo massimo splendore.

In particolar modo i tifosi italiani ricordano il 1993, anno in cui debuttò l'Alfa Romeo, che portò in pista la sua 155, riuscendo nell'impresa di battere Audi, Opel e Mercedes al debutto con Nicola Larini. Titolo non ripetuto l'anno successivo, quando la Mercedes reagì alla casa italiana sostituendo la 190 con la nuova classe C, che tuttavia riuscì a conquistare solo il titolo piloti con Klaus Ludwig, mentre quello riservato ai team andò ancora all'Alfa, con i piloti Nicola Larini e Alessandro Nannini capaci di vincere ben 12 gare.

Grazie ad un seguito sempre più ampio ed alla grande competitività di piloti e team nel 1996 il DTM sparì per dare spazio all'International Touring Car Championship, un vero e proprio mondiale con appuntamenti estesi oltre i confini europei. Per via dei costi sempre più onerosi però questo esperimento fallì e portò via anche l'Alfa Romeo.

La denominazione DTM tornò nel 2000, e con essa anche notevoli modifiche dal punto di vista regolamentare, tutte volte a ridurre i costi ed aumentare lo spettacolo, come minori aiuti elettronici ed uniformazioni per quanto riguarda tipologia di motore, aerodinamica e fornitore di coperture. In pratica il format del 2000 è quello che è attuato ancora oggi a 20 anni di distanza, e nonostante un po' di scetticismo iniziale sembra funzionare, nonostante i due abbandoni importanti da parte di Opel prima (nel 2005) e di Mercedes poi (nel 2018).

Nonostante il recente abbandono della casa di Stoccarda il DTM non ha perso il suo appeal ed infatti da quest'anno ad Audi e BMW si è aggiunta anche Aston Martin. Con la nuova gestione dell'ITR da parte di Gerhard Berger il DTM sta dimostrando anche di aprire i propri orizzonti, guardando in particolar modo al Super GT, con il quale si parla da alcuni anni di una fusione.

Nelle ultime settimane sono stati definiti anche i dettagli della "Dream Race", un appuntamento che vedrà sfidarsi al Fuji i bolidi delle due serie (quella tedesca e quella giapponese) dal 22 al 24 novembre.

Per il momento però ci sono ancora tre round da affrontare in questa stagione, il primo dei quali questo weekend al Lausitzring. Chi riuscirà a vincere la corsa numero 500 del DTM? Lo scopriremo questa domenica.

Carlo Luciani