La F1 arriva a Budapest per il GP d'Ungheria, dopo il quale inizieranno le tre settimane di stop estivo in cui le scuderie, almeno teoricamente, dovranno "mettere giù le penne" e quindi non portare avanti alcuna attività tecnica di sviluppo sulle monoposto: all'Hungaroring, circuito da alto carico aerodinamico, Red Bull presenta il secondo pacchetto di sviluppo stagionale, calamitando l'attenzione generale.

Seconda tornata di aggiornamenti in casa Red Bull Racing

Il team di Milton Keynes porta avanti lo sviluppo della RB19 con la seconda parte di sviluppi, dopo gli aggiornamenti introdotti a Baku. In Azerbaijan fondo e ingresso delle pance avevano subito la maggiore attività di aggiornamento, temi affinati e rivisti anche con il pacchetto introdotto in Ungheria. Molti tecnici delle scuderie avversarie dicono che la bontà del progetto di una vettura attuale non dipende esclusivamente dal concetto adottato per i sidepod. D'altro canto, però, l'unica zona dove, all'atto pratico, possiamo trovare degli interventi di sviluppo rimane proprio quella.

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Lo sviluppo fino ad ora intrapreso dalla Red Bull ha avuto un andamento meno "spettacolare" rispetto alla concorrenza, per quanto l'opera abbia una caratteristica di costanza. La RB19 dispone di un buon pacchetto di base, molto più competitivo rispetto alla concorrenza, per cui lo sviluppo può essere indirizzato solo verso determinate porzioni della monoposto. Secondo le voci raccolte ai box, in Red Bull dispongono di un vantaggio di "comprensione" su determinate peculiarità di concetto applicabili a questa generazione di vetture, valutabili in "una stagione" di lavoro. In più dovremmo anche contare un fattore restrittivo in termini di aggiornamento, dettato dalla sentenza sul budget cap 2021, per quanto questo parametro non sia precisamente misurabile.

Ingressi delle pance miniaturizzati

Red Bull rimpicciolisce ulteriormente l'ingresso delle pance, così da avere un sottosquadro ancora più evidente. Come abbiamo imparato, tale soluzione permette il passaggio di una maggiore quantità di flusso sopra il fondo, poi "mandato" verso il diffusore. La nuova configurazione prevede un'ulteriore innalzamento del segmento inferiore della bocca d'ingresso delle pance laterali, che ora ha una superficie minimizzata (per quanto la sezione trasversale abbia una maggiore, seppur di poco, estensione) rispetto alla soluzione precedente.

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Considerando una disposizione aggiornata degli organi di raffreddamento necessari per la PU, la novità dovrebbe consentire comunque un adeguato raffreddamento. La soluzione dovrebbe garantire una maggiore quantità di aria passante nella zona al di sopra del fondo, che poi andrà a finire nella zona del diffusore, così da rendere più efficiente l'estrazione dal fondo. Tale disegno rivisto non dovrebbe apportare modifiche relative alla resistenza all'avanzamento della vettura. Lo scivolo sulle pance non presenta particolari stravolgimenti, con un disegno semplicemente più "pulito" rispetto al precedente. Notiamo tra l'altro nella zona del cofano motore delle vistose feritoie, utili per lo scambio termico. Probabilmente queste ultime rappresentano una novità specifica per il GP d'Ungheria, solitamente molto caldo.

Gli altri dettagli

Ricordiamo che parte delle geometrie legate alle pance viene regolamentata e che le dimensioni sulla Red Bull rientrano nei limiti consentiti. Per il resto notiamo delle novità sugli specchietti retrovisori e sulla parte posteriore della vettura: in entrambi i casi la pulizia delle geometrie consentirà il transito di una maggiore quantità d'aria, indirizzata dai vari elementi presenti sul cammino verso la zona del diffusore. L'incidente di Sergio Perez durante le prime prove libere ha permesso di constatare che effettivamente Red Bull ha anche lavorato su una geometria "invisibile" sul fondo della vettura, nella zona più esterna in uscita del fondo.

In ogni caso, secondo quanto dichiarato da Max Verstappen in conferenza stampa, il pacchetto di aggiornamenti dovrebbe aiutare la RB19 nelle curve. In altre parole l'obiettivo della scuderia di Milton Keynes rimane ancora una volta quello di migliorare l'efficienza globale della monoposto, permettendo la generazione di un maggiore carico durante la percorrenza di curva, che si traduce in una migliore velocità.

Luca Colombo

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