F1 | GP Belgio 2025 - Commento LIVE Gara

GP Belgio
Credits: Account x MoneyGram Haas F1 Team

Il GP Belgio ha riproposto l’eterno dualismo di Spa-Francorchamps: un tracciato affascinante e leggendario, ma al tempo stesso imprevedibile e, a tratti, ingestibile.

La pioggia colpisce ancora

La pioggia battente e la visibilità compromessa hanno imposto un’altra lunga attesa, riportando alla mente l’oscuro ricordo dell’edizione 2021, quando si disputò formalmente una gara mai realmente corsa. Stavolta si è corso, sì, ma solo dopo 1 ora e 17 minuti di rinvio, con la safety car in testa per i primi quattro giri. Un film già visto, con una sceneggiatura identica e un finale finalmente diverso. Alle 15:00, orario previsto per la partenza, il cielo sopra Spa è grigio piombo. L’acqua cade fitta, i radar non promettono miglioramenti immediati, e la direzione gara blocca tutto. Nessuna partenza, nessuna visione chiara, solo l’attesa. I team si chiudono nei box, i piloti restano bloccati nelle hospitality, tra sedute di stretching e briefing improvvisati. E con una domanda che aleggia nel cielo plumbeo del tracciato delle Ardenne: ma la Formula 1 ha davvero paura di Spa?

Problema visibilità e film già visto

Ma quale è stata la reale motivazione di questo rinvio? L’aderenza non è mai stata il problema principale. Le moderne gomme intermedie e da bagnato pieno permetterebbero di girare con sicurezza anche su pista bagnata. Il vero ostacolo è stato la visibilità pressoché nulla,  con l’effetto suolo e i fondi delle vetture che sollevano una quantità d’acqua spaventosa, i piloti dietro la prima fila avrebbero praticamente guidato alla cieca. Il risultato è una Formula 1 che, anche quando potrebbe partire, preferisce restare ferma piuttosto che rischiare. Comprensibile? Sì. Ma anche limitante per lo spettacolo. Da tre edizioni a questa parte, Spa è sinonimo di gestione dell’incertezza. Ogni volta che la pioggia entra in scena, si teme il peggio. Eppure Spa è sempre stata così: imprevedibile, brutale, magica. La sensazione però è che il GP del Belgio stia diventando un caso a parte, trattato con eccessiva cautela per timore di ripetere errori del passato. A forza di inseguire la sicurezza, la Formula 1 rischia di snaturare un tracciato che ha sempre premiato il coraggio.

Finalmente si parte ma i dubbi rimangono

Alle 16:17 locali, dopo quattro giri dietro la safety car, le monoposto vengono finalmente lasciate correre. L’acqua ha smesso di cadere, la traiettoria si è asciugata a tratti, e la gara può finalmente iniziare. Da lì in poi, la musica cambia: Oscar Piastri prende il comando superando Norris con autorità, e gestisce alla perfezione la transizione da pista bagnata a semi-asciutta. L’australiano vince, Norris è secondo, Leclerc chiude terzo. Il GP ha avuto un vincitore, ma la protagonista dell’apertura resta sempre lei: la pioggia. E con lei i dubbi che la giornata di oggi ci ha lasciato: è ancora possibile correre a Spa con la pioggia? Oppure questo tracciato, per quanto glorioso, è diventato incompatibile con la F1 moderna?

GP Belgio
Credits: Area Media Pirelli Motorsport

La Formula 1 ha ancora coraggio? 

Il Circus oggi ha vissuto ancora una volta l’incubo meteorologico delle Ardenne. Con buona pace dello spettacolo, a farla da padrona è stata l’insicurezza. Non quella dei piloti, pronti a scendere in pista, ma quella regolamentare, gestionale, politica. Il GP è stato vinto da Piastri, ma lo ha segnato il tempo: quello atmosferico e quello che scorre nel paddock, sempre più diviso tra la voglia di rischiare e la paura di sbagliare.

Forse è giunto il momento di decidere se Spa-Francorchamps fa ancora parte del futuro della Formula 1… oppure solo del suo passato.

Vincenzo Buonpane