GP BELGIO 1995 – Lo storico circuito immerso nelle Ardenne è stato il teatro di tanti eventi importanti nella vita professionale di Schumacher. Tra i vari trionfi centrati dal tedesco a Spa non si può assolutamente eludere quello maturato il 27 agosto 1995. Un’autentica dimostrazione di forza, una performance che umilia letteralmente Damon Hill, il rivale numero uno nella corsa al titolo in quella stagione. All’epoca in forza alla Benetton, Schumacher ottiene quel successo – partendo 16°! – montando nelle fase decisiva della gara gomme slick, al contrario del resto del gruppo che invece aveva optato per le gomme da bagnato, vista la pioggia caduta in quel frangente di gara. Al termine di quell’annata il tedesco diviene iridato per la seconda volta in carriera, cancellando di fatto l’ombra della manovra su Hill dell’anno precedente ad Adelaide che aveva generato non poche polemiche.

GP SPAGNA 1996 – Le qualità e la classe dei piloti si notano senza dubbio in condizioni meteo estreme. Come avviene per Schumacher il 2 giugno 1996 durante il Gran Premio di Spagna. Sotto una pioggia torrenziale, che allaga letteralmente il tracciato catalano del Montmelò, il tedesco è autore di una gara da assoluto fenomeno. Dopo una partenza a singhiozzo, dovuta a un problema con la frizione, Schumacher compie una straordinaria rimonta che gli permette di ottenere la prima vittoria al volante della Ferrari. Il distacco che infligge alla concorrenza è impietoso, con Jacques Villeneuve e Jean Alesi unici, alle spalle del tedesco, a termine la gara a pieni giri… ma ad oltre 45” di distacco dalla vetta.

GP GIAPPONE 2000 – L’Alba Rossa per eccellenza. A conclusione della sua quinta stagione al volante della Ferrari, Schumacher riscatta le cocenti delusioni delle stagioni precedenti (Jerez ‘97, Suzuka’98) laureandosi campione del mondo per la prima volta con la tuta rossa del Cavallino. Una gara, quella disputata l’8 ottobre 2000 a Suzuka, contrassegnata dall’ennesima strategia vincente firmata da Ross Brawn. Con una parte centrale di gara più lunga di tre giri rispetto a Mika Hakkinen, Schumacher torna in pista nel corso del 37° giro davanti al rivale della McLaren. Negli ultimi 16 giri della gara, il tedesco deve solo amministrare il vantaggio sul finlandese fino alla bandiera a scacchi, facendo così esplodere la gioia del team – che inseguiva il titolo piloti da 21 anni – e dei tanti milioni di tifosi ferraristi. “Niente sarà più come prima”, sussurra Jean Todt all’orecchio di uno Schumacher visibilmente emozionato. Le parole del folletto francese sono difatti profetiche: la Ferrari e Schumacher avrebbero continuato a dominare la scena della Formula Uno fino al 2004, facendo incetta di vittorie e titoli.

GP FRANCIA 2002 – I cinque titoli conquistati negli anni ’50 da Juan Manuel Fangio sembravano una chimera da raggiungere per gli altri campioni del mondo. Un record destinato a rimanere tale. Inavvicinabile per tutti… tranne che per Schumacher. Il tedesco infatti il 21 luglio 2002 riesce nell’impresa di eguagliare la leggenda di Balcarce, vincendo il Gran Premio di Francia a Magny-Cours. Un titolo arrivato prestissimo per il Kaiser (in piena estate), dopo soltanto undici gare stagionali. Un dato che certifica l’assoluto dominio mostrato in quell’annata dalla corazzata di Maranello. Quel Mondiale, come ha dimostrato il corso della storia, diventa il trampolino di lancio verso altre conquiste che hanno permesso a Schumacher di staccare Fangio, diventando con sette titoli il pilota più vincente nella storia della Formula Uno.

GP ITALIA 2006 – Una gara dalle emozioni forti quella che va in scena a Monza il 10 settembre 2006. Dinanzi al pubblico amico, con le tribune colorate a festa di rosso Ferrari, Schumacher coglie l’ultimo dei cinque successi centrati al volante della Rossa sul tracciato brianzolo. Favorito anche dall’estasi e dall’atmosfera del momento, il sette volte campione del mondo annuncia il ritiro (provvisorio) dal mondo delle corse. “Ho vissuto una giornata a dir poco indescrivibile, sono contento di annunciare l’addio con una vittoria. In molti non se l’aspettavano, ma è stato il luogo giusto per annunciarlo”, l’appunto a caldo di Schumacher subito dopo la gara. Sul podio, insieme al tedesco, finisce anche Kimi Raikkonen, che ne raccoglie l’eredità dalla stagione successiva. Il tedesco, visibilmente emozionato, abbraccia il finlandese negli istanti che precedono la consegna dei trofei: un gesto che anticipa il futuro passaggio di consegne in rosso.

A conclusione di questa carrellata di successi che hanno caratterizzato la carriera di Schumacher, il nostro augurio e la nostra speranza restano sempre gli stessi: forza Michael, continua a lottare. Vinci la battaglia più importante, campione. 

Piero Ladisa