FIA | La candidatura a presidente di Laura Villars è davvero il nuovo che avanza?
Laura Villars ha presentato la candidatura al ruolo di presidente FIA con tanto di programma elettorale: stiamo guardando al futuro o a qualcosa di diverso?

Dieci giorni fa il corso degli eventi relativo alle prossime elezioni presidenziali della FIA ha preso una piega inaspettata, nel momento in cui Laura Villars, pilota svizzera, ha presentato al mondo la propria (potenziale) candidatura. In quella che ci si aspettava essere una two horse race tra Mohammed Ben Sulayem e Tim Mayer, l'entrata in scena della pilota elvetica lascia spiazzati, sospesi tra la sensazione di assistere all'avanguardia che avanza e la sensazione di essere catapultati in quel di Salsomaggiore Terme ad assistere alle finali di Miss Italia.
Sottoporre la candidatura
Se vogliamo utilizzare un'immagine allegorica per descrivere l'elezione del presidente FIA, dobbiamo pensare ad un Conclave, ma con una differenza marcata: nel momento in cui viene dichiarato l'extra omnes conclave uno dei porporati che abbiamo visto all'interno della Cappella Sistina diventerà Papa, mentre per quanto riguarda la FIA, più prosaicamente, non abbiamo una formalizzazione pubblica della lista candidati alla presidenza.
In altre parole tutti, io che scrivo questo articolo o voi che leggete queste sgangherate righe, possiamo annunciare l'intenzione di sottoporre la candidatura alla presidenza FIA, ma poi la formalizzazione e l'eleggibilità sono un altro paio di maniche. Stiamo esagerando? Forse, ma chi scrive non riesce a mettere altrimenti in prospettiva la nuova candidatura di Virginie Philippot, letteralmente saltata fuori dal nulla, arrivata tramite un post via Instagram ieri sera.
Appartenenza
Tornando a Laura Villars, affinché i candidati siano votabili, questi devono presentare un programma elettorale, una squadra (vice-presidenti e rappresentanti) e l'appoggio di un numero minimo di membri FIA. In questi giorni l'elvetica ha presentato il programma elettorale, una Profession of Faith, nei confronti delle autorità automobilistiche FIA, così da muoversi verso la validazione della candidatura, raggiungibile con 18 approvazioni ufficiali (6 autorità Sportive / 6 autorità di Mobilità / 6 autorità Miste) tra le 245 autorità membri della FIA.
Laura Villars si presenta al banco delle approvazioni con una dichiarazione di appartenenza:
"La FIA è la nostra casa comune. Le appartengo da sempre, sia come pilota che come membro di autorità di mobilità. Oggi voglio mettere questa esperienza al servizio di un progetto collettivo, costruito con e per i club."
La Professione di cui sopra stabilisce cinque impegni vincolanti:
- Governance indipendente e trasparente
- Sostegno equo per tutte le autorità
- Sport motoristici accessibili e inclusivi
- Impatto concreto su mobilità
- Un'eredità duratura: FIA a zero emissioni di carbonio entro il 2030, FIA Academy of Future Leaders
Tutto molto bello e condivisibile, ma il dubbio di assistere alla finale di Miss Italia si fa più grande e ci assale.
Questione di genere ed età?
Laura Villars è una pilota automobilistica svizzera, nata il 29 agosto 1997, e, stando a quanto riporta lei stessa su Linkedin, imprenditrice. Il suo curriculum da corsa la vede al via di più di cinquanta gare con un palmares “tranquillo”, con le partecipazioni suddivise su un percorso iniziato nel 2023 (Ultimate Cup Series – F3R, Formula 4 UAE - Abu Dhabi), proseguito nel 2024 (F4 Arabia Saudita e Ferrari Challenge Europe – Trofeo Pirelli AM) e tuttora in corso nella Ligier European Series, categoria JS P4 con il team Virage.
A 28 anni, l'elvetica non è solo la prima donna a voler diventare presidente della FIA, ma è di gran lunga la candidata più giovane tra i candidati, considerando che gli altri due pretendenti (conclamati) alla posizione, Mohammed Ben Sulayem (63 anni) e Tim Mayer (59 anni), appartengono ad una generazione diversa. In merito alla questione legata al genere e all'età, l'elvetica pensa che abbattere queste barriere possa essere un vantaggio per apportare un cambiamento. Il dubbio di trovarci a passeggiare di fronte alle Terme Berzieri si fa sempre più forte:
"Ho una nuova visione che desidero davvero realizzare. Era molto importante fare questo passo ora e abbattere quelle barriere."
La “visione” ed “abbattere le barriere” sono concetti molto di moda oggi, con cui promuovere tutto e niente, ma parliamoci chiaro: sappiamo benissimo come l'elezione del presidente FIA sia spesso influenzata da alleanze tra federazioni nazionali (specialmente tra Paesi europei, asiatici ed africani) e come il ruolo politico della FIA sia complesso e a livello di enti come il CIO (Comitato Olimpico Internazionale).
Siamo pronti o abbiamo problemi?
Il mondo è pronto per una presidentessa a capo della FIA? Probabilmente non del tutto, possibilmente bisogna superare ancora qualche barriera culturale di fondo, ma davvero vogliamo realmente credere che i nodi delle grosse problematiche che la Federazione deve gestire (ad esempio gli attriti e la leadership con Liberty Media e F1), indipendentemente dal sesso di chi li maneggi, vengano sciolti da un approccio smaccatamente ingenuo verso la realtà dei fatti?
Riteniamo davvero credibile pensare che Laura, Virginie o anche Luca, Marco, Nicola possano candidarsi alla presidenza FIA con una serie di buoni propositi e poca esperienza nella gestione della cosa politica, spostando voti e agendo da ago della bilancia nei confronti di candidati di “peso” internazionale?
Se così fosse, allora la FIA avrebbe un enorme problema (oltre a quelli conclamati che ha già), quindi preferiamo pensare che, in fondo, stiamo assistendo ad un realty show dove conta spararle grosse e che sia meglio così che queste (presunte) candidature siano degli esercizi di PR.
“Nel bene o nel male, purché se ne parli” scriveva Oscar Wilde: ve l'ho già detto che mi sono candidato come presidente FIA e ho una vision della mia mission libera da qualsiasi costrizione e filtro tra quello che penso e quello che faccio? A questo punto una candidatura presunta in più o in meno non fa differenza.
Luca Colombo