Il vincitore del GP di San Marino e della Riviera di Rimini ha così commentato la gara: "Per me è stata dura fisicamente. Avevo in mente una strategia, ho trovato subito un buon passo ed ho spinto. Ho visto Lorenzo dai maxi schermi ed ho tenuto duro. Vittoria in stile Lorenzo? Come la Ducati si sta sviluppando facendo leva sui propri punti di forza e cercando di migliorare i propri punti deboli, così io sto imparando anche da lui". 

Il leader del campionato mondiale di MotoGP, invece, ha ottenuto il massimo dal GP di Misano visto lo strapotere mostrato dalle Ducati durante tutto il weekend. Ha avuto la pazienza giusta ed ha capitalizzato l'azzardo di Jorge Lorenzo che gli è valsa una caduta a due giri dal termine. Marquez in conferenza stampa ha dichiarato: "La Ducati è la migliore moto e noi stiamo facendo il possibile per non perdere terreno". Questa frase è il condensato dell'astuzia di MM93 che pensa già al Mondiale con sei gare da disputare e 150 punti da assegnare. Lo spagnolo, pero, non vuole cullarsi sugli allori: "Continuerò a spingere ad ogni weekend". Ma soprattutto non vuole lasciare l'illusione della speranza ai rivali. Da vero cannibale ha voluto ribadire che lui non è un "ragioniere" ma è uno che "push very hard". Visto il podio popolato da due Honda non è detto davvero che la moto di Borgo Panigale sia la migliore.

Per l'alfiere della Honda HRC il weekend di San Marino si è trasformato in piccolo tesoro. Forse lui stesso non credeva potesse andare così bene anche se nel Warm Up ha fatto vedere che il passo c'era ma non ha voluto azzardare troppo. Ha fatto quello che avrebbe dovuto fare anche Jorge Lorenzo. Si è "accontentato" e non ha voluto spingere per andare a prendere Dovizioso che oggi, oggettivamente, ha disputato un'altra gara.

La lotta per il titolo mondiale della MotoGP prosegue ma con una consapevolezza sempre più marcata: lo può perdere solo Marquez. La costanza di Marc è sorprendente. Qualcuno dice che cade troppo, ma lo fa solo quando non ci sono punti in palio e questo sta facendo la differenza: 67 punti di vantaggio su Andrea Dovizioso e 70 su Valentino Rossi. Il Dottore, tra la sua marea gialla accorsa numerosissima, non ha mai avuto il passo per fare meglio della sua ottava posizione finale. Di certo la matematica non condanna ancora nessuno, ma onestamente a questo punto della stagione ci vorrebbe davvero una "remuntada".

Fabrizio Crescenzi

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