Italia 2-Resto del Mondo 0. Questo è quello che recita il tabellone Supersport dopo le prime due gare oltre oceano. Se a Philip Island era stato Rolfo a far risuonare l’inno di Mameli, a Buriram ci ha pensato Caricasulo a concedere il bis. Non accadeva dai tempi di Casoli e Pirovano che due piloti italiani vincessero ognuno almeno un Gran Premio nello stesso anno di Supersport: incredibile quindi come questo sia accaduto in sole due settimane. Il giovane Federicoha così colto la prima vittoria nella categoria dopo una lunga lotta giocata sul filo dei centesimi, gestita sempre intelligentemente dal ravennate, costretto ha fare i conti con l’usura delle gomme da un lato e con il grande caldo dall’altro.

Federico complimenti per la vittoria e per la gestione di gara più da veterano che da semplice ventenne: nonostante il grande caldo hai replicato quasi sempre lo stesso tempo!

Beh grazie (ride)! Non è stato facile perché il caldo qui è veramente debilitante, questo vuol dire che anche di fisico sto bene. Lo scatto alla partenza è stato ottimo, questo mi ha dato la possibilità di girare da solo, senza rimanere bloccato nel traffico. Piano piano sono riuscito a rientrare su Cluzel senza chiedere troppo alle gomme. Una volta fuori Jules, dai box mi comunicavano che il gap da chi mi seguiva era sempre minimo, quindi ho tenuto alto il ritmo, cercando di forzare però solo le staccate: volevo stare davanti e imporre un ritmo che mi potesse concedere di arrivare agli ultimi giri con un paio di decimi extra nel taschino, ma fortunatamente non sono serviti.

A inizio stagione hai dichiarato di ambire alle posizioni importanti, possiamo dire che hai già mantenuto la promessa: secondo te si può puntare al titolo?

Questo sarà la pista a dirlo. Io posso confermare che le sensazioni in moto sono molto buone, mi concentrerò gara per gara, poi i conti li faremo in Qatar.

Il matrimonio con l’R6 sta andando a gonfie vele: quali sono pregi, difetti e le differenze con la Honda dell’anno scorso?

Di difetti ancora non ne ho trovati (ride)! La Yamaha è una moto più da gara, ma rispetto al CBR perdona meno. Honda ha un setup di base molto buono, ma non sembra avere il potenziale dell’R6. L’unico difetto di quest’ultima è quello di essere molto più delicata nella messa a punto: il lavoro ai box è fondamentale.

Avrete in programma degli aggiornamenti lungo il corso della stagione?

Ad Aragon dovrebbe arrivare un piccolo step a livello di motore, la Yamaha in questo momento non ci sta facendo mancare nulla.

In quali circuiti ti senti più forte e in quali sarai costretto ad una difensiva?

Onestamente non saprei dirtelo. I miei riferimenti sono tutti con Honda, quindi scoprirò la reale situazione volta per volta. Mi piacerebbe comunque rifare una grande gara in casa a Misano: una vittoria lì sarebbe una grande soddisfazione. In generale comunque credo che potremmo difenderci un po’ in ogni circuito, poi se lavoriamo bene potremmo passare anche all’attacco!

Del rientro di Sofuoglu che mi dici?

Mi fa piacere che rientri. perché lui è l’emblemadella Supersport. Sono curioso di confrontarmi con lui in sella alla Yamaha. L’anno scorso mi è capitato qualche volta di raggiungere quasi la sua performance, ma ero troppo a vite persa: se riusciamo come dicevo prima a mettere giù bene la moto, quest’anno potremmo giocarcela ad armi pari.

Con la vittoria in Thailandia avrà molti più occhi addosso, ma questo non sembra interessargli. La serenità di un ventenne abbinata alla determinazione di Federico potrebbero creare un cocktail esplosivo: la Supersport è piena di piloti vincenti e talentuosi, da domenica scorsa se n’è aggiunto un altro.

Andrea Rocca

 

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