Il prossimo 15 marzo Max Verstappen prenderà il via nella sua prima gara di Formula 1, entrando così nella storia come il più giovane pilota di sempre a prendere parte ad un Gran Premio. Proprio oggi compie 43 anni il papà di Max, Jos Verstappen, il quale ha corso in Formula 1 a partire dal 1994 con la Benetton, anno in cui fu suo malgrado protagonista nel Gran Premio di Germania di uno spaventosi incendio scoppiato durante le fasi di rifornimento ai box. Andiamo quindi a ripercorrere la sua carriera, nell'attesa di poterci gustare in pista le gesta di colui che in molti definiscono come il talento sul quale puntare per il futuro.

Johannes Franciscus "Jos" Verstappen nasce il 4 marzo 1972 a Montfort. Comincia a correre sui kart all'età di otto anni, vincendo ben 12 titoli nazionali juniores. Alla fine del 1991 decide di lasciare il kart per passare alla Formula Opel, ottenendo subito il titolo nel campionato europeo: grazie a questo successo gli viene offerta la possibilità di correre nella Formula 3 con il team Van Amersfoort Racing. Il pilota, durante la stagione invernale europea, disputa la Formula Atlantic in Nuova Zelanda, dopodiché gareggia nella Formula 3 tedesca. Nel 1993 si laurea campione, conquistando anche il Marlboro Masters.

Durante l'anno Jos conquista anche la possibilità di provare una monoposto di Formula 1, nei test successivi al Gran Premio del Portogallo: al volante della Footwork realizza il tempo di 1'14"45, a soli 7 centesimi dal tempo del pilota ufficiale Derek Warwick, riuscendo quindi a ben impressionare. In seguito viene contattato da Ferrari e Williams, ma alla fine della stagione firma un contratto con la Benetton per diventare pilota di riserva della scuderia; nei test pre-stagionali, però, il pilota titolare JJ Lehto rimane infortunato in seguito ad un incidente a Silverstone, e così Verstappen è chiamato a sostituire il finlandese al fianco di Schumacher.


Nella prima gara della stagione, il Gran Premio del Brasile, Jos rimane vittima di uno spettacolare incidente con Eddie Irvine, che coinvolge anche Éric Bernard e Martin Brundle, uscendo fortunatamente illeso dopo un ribaltamento. Si ritira anche nel Gran Premio del Pacifico e dopo questa gara lascia nuovamente il posto a JJ Lehto, ma dopo quattro gare in cui il pilota finlandese delude le aspettative del team ritorna nuovamente titolare per il Gran Premio di Francia, dove è però costretto al ritiro. Dopo l'ottavo posto in Gran Bretagna, nel Gran Premio di Germania è vittima di una brutta disavventura durante la sosta ai box: a causa della benzina fuoriuscita dal bocchettone, la sua vettura prende improvvisamente fuoco e il pilota olandese riporta alcune ustioni al viso, avendo sollevato la visiera del casco una volta fermo in piazzola. Dopo questa gara riesce ad ottenere il terzo posto sia nel Gran Premio di Ungheria sia nella gara in Belgio, conquistando gli ultimi punti della stagione nel Gran Premio del Portogallo con un quinto posto. Conclude la prima stagione con 10 punti e il decimo posto nel campionato piloti.

Dopo questa stagione viene ceduto in prestito alla scuderia Simtek, la quale fallisce però dopo cinque gare, nel corso delle quali Verstappen riesce a concludere solamente il Gran Premio di Spagna in dodicesima posizione. Nel 1996 firma un contratto con la Footwork Arrows con cui riesce ad andare a punti solamente nel Gran Premio di Argentina, grazie ad un sesto posto in Argentina con un sorpasso all'ultimo giro ai danni David Coulthard. L'anno dopo cambia nuovamente scuderia passando alla Tyrrell, ma non ottiene alcun punto, così come nel 1998 quando subentra a Jan Magnussen al volante della Stewart. Dopo queste due stagioni diventa il collaudatore della Honda, intenzionata a tornare in Formula 1 e quindi con la possibilità di offrire a Jos un sedile per il 2000. Tuttavia il progettista Postlethwaite muore d’infarto ed il progetto viene accantonato, lasciando nuovamente Verstappen a piedi.

Nel 2000 comunque ritorna nuovamente alla Arrows per guidare la A21, vettura che si dimostra veloce ma molto inaffidabile, al punto che il pilota olandese colleziona 10 ritiri durante la stagione. Riesce ad arrivare a punti nel Gran Premio del Canada con il quinto posto (primi punti dal 1996) e con il quarto posto in Italia. Conclude 12° in classifica con cinque punti. Nel suo secondo anno con la Arrows si ritrova in una situazione invertita rispetto all'anno precedente, ovvero con una vettura più affidabile ma meno competitiva, con cui riesce ad entrare nella zona punti solo nel Gran Premio d'Austria con il sesto posto.

Dopo essere stato licenziato dalla Arrows (che gli preferisce Heinz-Harald Frentzen) e dopo il fallito tentativo di firmare un contratto in Sauber, si ritrova a piedi. Per il 2003 riesce a firmare un contratto con la Minardi, non riuscendo ad andare oltre a un nono posto in Canada.
Dopo questa stagione lascia la squadra italiana e tenta di entrare nella Jordan come sostituto di Giorgio Pantano nel 2004, ma non riesce ad entrare nella monoposto a causa della sua stazza.

Dopo un periodo d'inattività ritorna nuovamente a correre nella serie A1 Grand Prix per il team olandese, riuscendo a vincere una gara e concludere il campionato in settima posizione. Termina la stagione e si ferma nuovamente per un anno, prima di tornare in pista nel 2008 nel WEC nella classe LMP2, dove ottiene la vittoria nella 1000 km di Catalunya e alla 1000 km di Spa, concludendo secondo nella 1000 km di Monza. Conquista inoltre nella classe LMP2 la 24 Ore di Le Mans 2008 e grazie anche al successo nella 1000 km del Nurburgring conquista il titolo piloti.

Nel 2009 torna nuovamente alla 24 ore di Le Mans a bordo di una Lola-Aston Martin, concludendo 13° assoluto e in 11° posizione di classe.
Nel 2010 ha tentato di tornare nuovamente in Formula 1, offrendosi come pilota per i tre nuovi team iscritti nel campionato, non riuscendo però nell'impresa. Recentemente ha drasticamente diminuito l'attività di pilota, per occuparsi a tempo pieno della carriera del figlio Max.

Jos Verstappen ha ottenuto molti successi nei kart e nelle formule minori, ma dopo il suo inaspettato esordio al volante della veloce Benetton è incappato in una serie di scuderie poco competitive che hanno danneggiato la sua carriera non permettendogli di mettere in luce il suo talento, perlopiù rendendosi protagonista di qualche incidente di troppo. Il figlio Max dovrà stare attento a non commettere errori per non vedere la propria carriera sfumare come quella del padre.

Chiara Zaffarano

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