ERANO LE GRANDI ATTESE, ORA CI SONO. EICMA, salone del motociclo 2018. Nella splendida kermesse milanese due veli erano quelli più osservati, due veli in un intero salone di novità. A differenza della Ducati, la quale versione S era già disponibile e circolante (e quindi è risultata a modo suo meno “sorpresa”), BMW ci aveva lasciato a bocca asciutta nel 2017 quando si attendeva la nuova Superbike. Fortunatamente quest’anno entrambe le case motociclistiche ci hanno sorpreso nonostante la preannunciata presenza dei nuovi modelli. Vediamo di cosa stiamo parlando.

DUCATI: UN CAMBIAMENTO EPOCALE. L’evoluzione più importante spetta ovviamente a Ducati: la casa di Borgo Panigale per la prima volta nella storia del mondiale Superbike abbandonerà il suo bicilindrico per un quadricilindrico a V di 90°. Il motore della Panigale V4R è ripreso direttamente dalla S, ed è stato rialesato per abbassare la cilindrata a 998 CC per rientrare all’interno delle regole tecniche del mondiale. Rispetto alla V2, che regalava 195 CV alla ruota e  132 N/M di coppia, il nuovo propulsore arriva ad erogare (in configurazione SBK e con scarico non omologato) be 234 CV, con un limitatore di giri posto a 16.500 RPM. Nella storia del mondiale delle derivate di serie, è la prima volta che un modello cambi in modo cosi radicale in un solo step, e soprattutto non si erano mai visti quasi 40 cavalli di differenza! Ma non è tutto: seguendo la striscia di Aprilia, anche per la V4R sono state omologate due alette aerodinamiche in grado di spostare ben 30KG di carico aerodinamico sulla parte frontale, limitando impennamenti ed aumentando l’impronta della ruota frontale.

BMW: NUOVO LOOK, NUOVO MOTORE. Anche la casa teutonica ha avuto il suo bel da fare per cercare di ricucire lo strappo che si è creato tra la S1000RR e le altre Superbike. L’ammiraglia di BMW per il prossimo anno subisce una serie di migliorie volta proprio a ritornare sugli scudi in pista tanto quanto su strada: Il nuovo look segna infatti un taglio netto con il vecchio modello, tagliando tutto l’ingombro in eccesso e rendendo la RR 2019 decisamente più piccola rispetto alla 2018. Il gruppo ottico perde la sua asimmetria per ottenere due fanali più tradizionali, la carena diventa più rastremata, anche il codone e l’impianto di scarico cambiano del tutto forma. Il piatto forte resta però il motore, che a sua volta guadagna cavalli a profusione e raggiunge la quota di 207 CV in configurazione stradale, una cifra incredibile per un quattro cilindri di cilindrata para. I cerchi sono più leggeri di 1,5 KG, e sono corredati dal sistema ABS PRO che accompagna il solito pacchetto BMW di aiuti elettronici, uno tra i più completi sul mercato. Il cambiamento è però inferiore a quello di Ducati, quindi per ovviare in BMW hanno creato il pacchetto M: cerchi M in fibra di carbonio, batteria alleggerita M, sella sportiva M, regolazione interasse ammortizzatore M, perno forcellone M e che porta il peso con il pieno a 193,5kg. Con i test SBK che incombono, vedremo se le nuove affilatissime armi di Ducati e BMW saranno sufficienti a spodestare Jonathan Rea e la Kawasaki da un trono tenuto troppo a lungo.

Alex Dibisceglia