Ricordate i duelli Dovizioso-Marquez di Austria e Motegi? Ecco, a Losail è andato in scena il terzo atto della serie dei corpo a corpo tra il forlivese della Ducati ed il catalano della Honda. A spuntarla è ancora "DesmoDovi2, grazie anche al super motore della sua GP18, che ha bruciato in volata Marquez dopo il disperato tentativo dello stesso di sorpassarlo all’ingresso dell’ultima curva. Terzo gradino del podio per il “vecchietto” Valentino Rossi davanti a Crutchlow e Petrucci. Super rimonta per Maverick Vinales dopo una partenza disastrosa, out Rins e Lorenzo mentre Morbidelli chiude a punti la sua prima gara in MotoGP.

Ducati: Dovizioso c’è, Lorenzo un po’ meno

Per un Dovizioso straripante che regola per la terza volta Marquez nel corpo a corpo (sempre all’ultima curva peraltro), fa da contraltare un Lorenzo sempre più in difficoltà in sella alla sua Desmosedici GP18. Sembrano due entità diverse il maiorchino e la sua moto, eppure questo doveva essere il suo anno…Siamo solo alla prima gara ma il suo campionato inizia decisamente in salita…e per un Lorenzo in difficoltà c’è un Petrucci che scalpita per avere un posto nel team interno…

Honda: sempre più Marquez-dipendente

Diciamocela tutta: è Marquez a tenere in piedi la “baracca” Honda, basti pensare alle prestazioni altalenanti di Crutchlow (4° e miglior pilota privato) e Pedrosa (7°) per capire che la Honda senza Marquez è poca cosa…Marc è sempre il solito funambolo e fenomeno che ha in mano una moto ballerina ma dalla quale riesce a tirar fuori il meglio, compreso l’attacco della disperazione a Dovizioso all’ingresso dell’ultima curva. Ottimo esordio in MotoGP per Franco Morbidelli che chiude 12° ed è il miglior rookie davanti a Luthi e Nakagami (16° lo svizzero e 17° il giapponese, penalizzato da qualche contatto al via).

Yamaha: mai dare per sconfitto in partenza Rossi

Dite quello che volete, chiamatelo come volete, ma a salvare la faccia della Yamaha ci pensa sempre lui, San Valentino da Tavullia, 39 anni suonati ed un nuovo rinnovo di contratto fino al 2020. Strepitosa la gara del "Doc", sempre incollato alla testa della gara cambiando stile di guida per assecondare la guida della sua M1, battaglia con tutti ed alla fine sale sul podio. Super la rimonta di Maverick Vinales dopo una prima parte di gara orrenda, lo spagnolo ha scalato la classifica fino ad arrivare alla P6 finale dietro alla Ducati di Petrucci. Capitolo Johann Zarco: bravo con la pole per carità ma se imparasse a gestire di più le gomme…

Suzuki: peccato per Rins, Iannone non pervenuto

Una Suzuki su misura per Iannone” si è sempre detto durante l’inverno ed invece in Qatar la voce grossa la fa il suo team mate Alex Rins. Lo spagnolo ha retto bene nel gruppo di testa battagliando anche con Pedrosa, Crutchlow e Petrucci fino a quando non ha perso il controllo della sua GSX-RR ed è finito nella ghiaia di Losail. Non pervenuto invece Andrea Iannone che diversamente dallo spagnolo il traguardo l’ha visto (a differenza dello scorso anno) arrivando ai limiti della top 10, 9° davanti solamente a Miller.

Aprilia: passo indietro preoccupante

Dopo aver fatto un buon 2017, i ragazzi di Aprilia sembrano tornati in maniera preoccupante al 2015 quando occupavano stabilmente le ultime posizioni fino a metà stagione. Preoccupante la terzultima e penultima posizione di Aleix e Scott davanti al solo Simeon con la Ducati Avintia. C’è tutto il tempo per riflettere sugli errori commessi e tornare più forti di prima già dall’Argentina.

Ktm: non ci siamo

Un po’ sulla falsariga di Aprilia, anche il duo Ktm Pol Espargarò-Bradley Smith. Il primo è stato costretto al ritiro per problemi tecnici dopo soli 7 giri di gara, il secondo è rimasto inchiodato nelle ultime posizioni per tutta la gara precedendo solamente i ragazzi di Aprilia e Simeon. Non un bel modo di aprire la stagione per un team che ha altre ambizioni, tra team satellite e caccia al top rider.

Rookie: buona la prima per Morbidelli

La palma di miglior rookie della gara se la prende il campione Moto2 2017 Franco Morbidelli. Per il Morbido 12^ posizione finale e primi punti per lui in MotoGP, con anche qualche dichiarazione ad effetto per Franco che dimostra di non aver paura di nessuno in MotoGP. Chi aveva pronosticato per Syahrin sempre le ultime posizioni si dovrà ricredere perché il malese non ha affatto sfigurato al debutto in MotoGP cogliendo anche lui punti importanti. Diverso invece il discorso per Luthi e Nakagami, soprattutto per il giapponese, quarto ufficiale Honda in griglia.

Marco Pezzoni - @marcopezz2387