Dopo Audi, anche Porsche annuncia la sua dipartita dalla classe LMP1. Nonostante l’estensione dell’impegno nel programma annunciata due anni fa fino al 2018, in data odierna i vertici della Casa di Zuffenhausen hanno optato per il ritiro con un anno di anticipo. La scelta, da attribuire alla volontà di non impiegare ulteriori risorse per sviluppare la 919 Hybrid per un’altra stagione e alla mancanza di avversari, getta ulteriormente in crisi una classe, quella ibrida, e un campionato quale il Mondiale Endurance. Uno scenario impensabile fino a due anni fa. Un’operazione dettata dal riallineamento della strategia nel settore del motorsport, e non dal taglio dei costi, comunque importanti e con cifre onerose che ammontavano tra i 200 e i 250 milioni di euro.

A partire dal 2019, Porsche sarà al via infatti nella serie riservata alle monoposto elettriche: "Entrare in Formula E e raggiungere il successo in questa categoria sono i risultati logici della nostra missione E. La crescente libertà per gli sviluppi della tecnologia interna rende la Formula E attraente per noi", afferma Michael Steiner, membro del comitato esecutivo per la ricerca e lo sviluppo a Porsche AG. "Per noi, la Formula E è l'ambiente per portare avanti lo sviluppo di veicoli ad alte prestazioni in settori quali efficienza e la sostenibilità ambientale".

Era il 2011 quando Porsche annunciava il suo ritorno nella classe assoluta della 24 Ore di Le Mans, quindi nel Mondiale Endurance a partire dalla stagione 2014. Dopo l’impegno semi-ufficiale con la RS Spyder LMP2 nell’American Le Mans Series col Team Penske (nell’ultima gara stagionale a Laguna Seca nel 2005, e poi dal 2006 al 2010), la scelta di sposare il progetto LMP1 è stata dettata sia dalla voglia di sperimentare nuove tecnologie per lo sviluppo stradale sia per tornare al successo assoluto nella classica francese, obiettivo poi centrato nel 2015, 17 anni dopo quello ottenuto nel 1998 con la 911 GT1 Evo ‘98. Successivamente sono arrivate altre due vittorie a Le Mans (2016 e 2017) e due titoli costruttori e piloti (2015 e 2016).

Non si tratta di un addio definitivo al WEC. Porsche rimarrà impegnata con le due 911 RSR nella classe GTE Pro, categoria che da diversi anni gode di una notevole stabilità, e dal prossimo anno vedrà l’arrivo nonché ritorno di BMW con la M8 GTE. Tuttavia, risulta difficile comprendere tale decisione dopo che Porsche abbia blindato la LMP1 e preteso l’ibrido come tecnologia cardine della classe. Il suo addio lascia di fatto in solitaria la Toyota, che non si è ancora pronunciata in merito alla sua permanenza. Quel che è certo sono le due stagioni e mezzo di transizione prima dell’entrata in vigore dei nuovi regolamenti a partire dal 2020, annata in cui Porsche potrebbe tornare qualora ci fossero nuovi ingressi, come dichiarato da Fritz Enzinger, Vice Presidente del programma LMP1. Per il resto, una grande mano sarà data dalle LMP1 non-ibride, che a partire dal 2018 torneranno in massa per restituire dignità alla serie.

Matteo Milani