Gara-2. A partire dal palo è Oriola ma, al pronti via, l’alfiere della Cupra viene beffato da Huff (su Volkswagen Golf). Nelle prime curve il suo team-mate Bennani sperona Guerrieri (Honda) spedendolo a muro, immancabile l’ingresso della Safety Car. Al restart Huff gestisce bene la situazione su Oriola, mentre Michelisz, al terzo posto, deve stare attento al pressing di Panis (Audi); Szabó (Seat) entra a ruote bloccate su Filippi (Cupra), con l’ungherese che riporta la peggio ed è costretto a fermarsi a bordo pista. A darsi battaglia per la sedicesima posizione sono l’esordiente Ferrara sull’Alfa Romeo, l’Audi di Vernay (appesantita di ben 60 kg di zavorra) e l’Honda di Scheider. Ceccon, dopo una buona partenza, cerca di sopravanzare la Peugeot di Comte, che occupa la settima piazza. Ci riesce solamente al settimo passaggio con una manovra perentoria; anche per il quarto posto c’è bagarre fra le due Audi di Panis e Dupont con Tarquini, subito dietro, pronto ad approfittarne. All’ottavo giro Michelisz rompe gli indugi e, con la sua Hyundai, cerca di passare Oriola che resiste ad oltranza da veterano consumato. Errore per Dupont che scivola in settima posizione ad approfittarne Panis, Tarquini e Ceccon; ritiro per Filippi e Ferrara a seguito delle battaglie in pista. A tagliare il traguardo nell’ordine Huff, Oriola e Michelisz; mentre Tarquini, complice il doppio zero in casella di Muller e Björk, allunga nel Mondiale.

Gara-3. Prima fila tutta tricolore con Ceccon e Tarquini. Allo spegnimento dei semafori le vetture si aprono a ventaglio: ad avere la meglio è il pilota abruzzese, seguito da Ehrlacher (Honda) e Comte, solamente quarto Ceccon autore di un start al rallentatore. Nel corso del primo giro iniziano le battaglie nelle posizione di rincalzo: con Muller che va al leggero contatto con Oriola e, quest’ultimo, che poi si tocca con Michelisz alla chicane Triangle. Un indiavolato Ceccon, coadiuvato dall’ottima Giulietta preparata dal Romeo Ferraris, si riprende la seconda posizione superando Comte ed Ehrlacher in sequenza. Ancora Muller si rende protagonista di un contatto, questa volta con Guerrieri, oltre alle sportellate volano anche insulti nei team radio. L’alsaziano scivola in nona posizione, con Oriola che ne approfitta e sale settimo nonostante l’ennesimo taglio all’ultima chicane. Al sesto passaggio arriva la doccia fredda nel team Mulsanne: cinque secondi di penalità a fine gara per Ceccon colpevole di aver “parcheggiato” con due ruote oltre la piazzola dello start la sua Giulietta; rabbiosa la reazione del bergamasco che supera immediatamente Tarquini, che non oppone molta resistenza, e prova ad allungare girando su ritmi da qualifica. Ehrlacher, procede a rilento a bordo pista, ed è costretto a riportare la sua Honda mestamente ai box; mentre ad Oriola, dopo l’ennesimo taglio di pista, gli viene inflitto un Drive Through. Nel penultimo giro succede di tutto: con il pacchetto di mischia che arriva decisamente lungo travolgendo la pila di gomme poste all’interno della curva Triangle, il gruppo si ricompatta e a suon di sportellate riesce ad avere la meglio Huff seguito da Vervisch, Björk, Michelisz e Vernay. Solo undicesimo Tiago Monteiro, ritornato alle competizioni dopo più di un anno di stop causa incidente. Mesto ritiro per Muller che deve alzare bandiera bianca per tutti i danni riportati sulla sua Hyundai. Taglia per primo il traguardo Ceccon ma, per colpa della penalità scivola al terzo posto, così la vittoria passa nelle mani di Tarquini, secondo Comte.

Trasferta positiva per i colori italiani ma soprattutto per il Cinghio che ora comanda in classifica mondiale con un vantaggio di ben trentanove lunghezze su Muller, ancora più staccato Björk. Atto finale il 17 e 18 novembre nella roulette di Macao: dove, tra tornanti e stradine anguste, potrà succedere veramente di tutto!

CLASSIFICA WTCR

Michele Montesano