Le ultime due gare del WTCR, andate in scena sul tracciato cinese di Ningbo, hanno visto trionfare rispettivamente Norbert Michelisz e Yvan Muller. Al primo, oltre che il successo, è andata la prima posizione in campionato, complice un weekend disastroso per Esteban Guerrieri. Al francese il record di punti conquistati in un solo weekend: addirittura settantasei con due vittorie, un terzo posto e due pole. Il costruttore cinese Lynk & Co. non può che essere soddisfatto dei successi in patria regalati dall’alsaziano oltre alla riapertura dei giochi per il campionato. Le due manche sono state a dir poco elettrizzanti per le lotte, gli incidenti e i ritiri: sono solamente quindici le vetture (su ventisei partenti) che hanno visto il traguardo in entrambe le corse.

Gara 2. Allo start Priaulx è scattato bene gestendo gli attacchi delle due Hyundai di Michelisz e Tarquini. Nelle retrovie la partenza è stata meno regolare: Tiago Monteiro è andato al contatto con Benjamin Leuchter, con il pilota di casa Volkswagen andato a sbattere contro le barriere e il portoghese rientrato ai box con ingenti danni. Nelle curve successive la bagarre fra Mikel Azcona, Thed Björk, Augusto Farfus ed Esteban Guerrieri ha portato al contatto multiplo con gli ultimi due che sono stati costretti al ritiro. Anche Ma Qinghua è stato costretto ad alzare bandiera bianca con la sua Giulietta rimasta su tre ruote, dopo essere stato toccato duramente sul posteriore. Inevitabile l’ingresso della safety-car per spostare le vetture rimaste in pista.

Dopo una neutralizzazione di cinque giri, Priaulx ha preso subito il largo inseguito da ben tre Hyundai: Michelisz, Tarquini e Nicky Catsburg. Subito dietro i due scandinavi Thed Björk e Daniel Haglöf si sono dati battaglia per la quinta posizione, con il pilota del Cyan Racing che ha dovuto lasciare strada al suo connazionale e, subito dopo, anche al suo compagno di colori Muller, ragionando già in ottica campionato. I ritiri non sono finiti: Azcona ha dovuto rallentare per un problema al cambio, seguito da Nestor Girolami con l’anteriore destra della sua Honda Civic completamente piegata.

Davanti Priaulx ha iniziato a soffrire l’eccessivo degrado degli pneumatici della sua 03 e, negli ultimi cinque passaggi ha cercato di bloccare gli attacchi sempre di Michelisz: i due si sono scambiati più volte la posizione, ma ad approfittarne è stato Tarquini che ha infilato entrambi. Michelisz inoltre nella bagarre ha tamponato Priaulx mandandolo in testacoda: immediatamente i commissari anno messo sotto investigazione il contatto lasciando in sospeso l’esito della gara. Tarquini, da uomo squadra, ha lasciato passare l’ungherese per consentirgli di guadagnare la leadership della classifica di campionato. Muller, che ha approfittato delle scaramucce fra Catsburg e Haglöf, ha guadagnato altri punti pesanti in ottica campionato.

Sesto posto per Attila Tassi, l’unico superstite fra i piloti Honda, seguito da Rob Huff risalito dalla ventesima posizione in griglia. Ottima la gara di Kevin Ceccon: partito dall’ultima posizione l’italiano ha mantenuto una guida accorta restando lontano dagli incidenti nei primi giri, per poi attaccare immediatamente dopo il periodo di neutralizzazione fino a conquistare la decima posizione.

Gara 3. Alla partenza le due Lynk & Co. di Muller ed Ehrlacher hanno preso subito il largo, mentre Catsburg ha superato Aurélien Panis salendo in terza posizione. Nelle retrovie però è successo di tutto con il contatto multiplo fra Frederic Vervish, Guerrieri, Daniel Haglöf e Jean-Karl Vernay: gli ultimi due però hanno avuto la peggio finendo insabbiati nelle vie di fuga. Nuovamente al contatto anche Michelisz e Andy Priaulx, questa volta all’ungherese è andata peggio ed è stato costretto a riportare la sua Hyundai ai box. Gara neutralizzata e ingresso della Safety Car per cinque giri.

Neanche il tempo di riprendere le ostilità che, dopo un solo giro, all’ultima curva Mehdi Bennani ha spedito contro il muretto box la Honda Civic di Tiago Monteiro che è rimbalzata nuovamente a centro strada. Fortunatamente per il portoghese nessun problema fisico, nonostante il violento impatto, mente il marocchino è stato sanzionato con un drive-through. La gara è stata nuovamente neutralizzata per altri cinque giri. Al restart Panis ha cercato di ricambiare il favore a Catsburg, provandolo a infilare, ma alla fine si è ritrovato a difendersi dagli attacchi di Tarquini e Augusto Farfus. L’olandese di casa Hyundai ha lasciato strada libera ai suoi compagni di squadra, per via di una foratura, che a loro volta hanno sopravanzato il francese del Comtoyou Racing.

Tarquini ha provato fino alla fine ad attaccare Ehrlacher per conquistare il secondo gradino del podio, ma il francesino nipote d’arte si è dimostrato un vero osso duro. Doppietta per la Lynk & Co. in casa con Tarquini, che ha messo tanto del suo per contenere i danni di un BoP (Balance of Performance) troppo sfavorevole per le Hyundai. Quarto posto per Farfus seguito da Björk; Girolami, con l’ottavo posto, è stato il migliore dei piloti Honda.

Weekend cinese che non ha ripagato appieno le aspettative di casa Romeo Ferraris: nonostante il grande lavoro per rimettere in sesto la Giulietta di Ma, per il cinese c’è stato un altro ritiro anche nell’ultima frazione, avvenuto dopo una rimonta strepitosa da ultimo a ottavo. Bicchiere a metà per Ceccon che, dopo la sfortunata qualifica, è partito ultimo ma ha conquistato la nona piazza finale.

Situazione in campionato completamente stravolta: ora è Michelisz che comanda i giochi seguito da Guerrieri (autore di un triplice zero in casella) e Muller che con quanto ha guadagnato in questo weekend ha accorciato le distanze di quasi settanta punti. Ora che, con le trasferte asiatiche, il campionato sta volgendo a termine, i giochi si sono completamente riaperti: sarà fondamentale non fare più battute a vuoto. A cominciare dal prossimo appuntamento a fine ottobre in Giappone.

Michele Montesano