Donington, 3 aprile 1988. Una data che rimarrà indelebile sul calendario di ogni appassionato di motociclismo. Esattamente 30 anni fa, sul tracciato inglese si disputava il primo round del neonato campionato mondiale Superbike, la categoria nata già con moto a 4 tempi e destinata a rubare la scena alla 500 a due tempi. Da quel giorno tanti campioni sono stati celebrati, ma ancor più sono stati i piloti entrati nel cuore dei tifosi per le loro gesta mitiche e le imprese leggendarie.

1988

Pronti, via. Primo campionato in assoluto nella storia del Mondiale Superbike: a vincerlo è Fred Merkel con la Honda RC30 del team di Oscar Rumi. E’ tutto nuovo quell’anno: moto, piloti, piste. Oltre a Merkel ci sono piloti del calibro di Davide Tardozzi (ex team manager Ducati Sbk ed ora in MotoGP), Virginio Ferrari, Marco Lucchinelli (ex campione della 500), il grande ed indimenticato "Re di Monza" Fabrizio Pirovano. In più, il belga Stephane Mertens (memorabile il suo duello con Falappa a Spa nel '92), l’inglese Terry Rymer, l’australiano Phillis oltre ad un 28enne di Brisbane che poi sarebbe diventato famoso in 500, tal Mick Doohan (wild card a Sugo ed in Australia, 3 vittorie su 4 gare).

1989

Merkel concede il bis a fine stagione, ma entrano in scena volti nuovi nel Mondiale: Raymond Roche (campione l’anno successivo), Giancarlo Falappa con la Bimota, Mike Baldwin (Bimota, sostituto di Fabio Biliotti), Aaron Slight e Doug Polen (entrambi wild card), così come Peter Goddard (che ritroveremo in pianta stabile negli anni successivi). E’ l’anno del bis iridato di Merkel, ma anche della nascita del mito di Giancarlo Falappa, tra la pole con vittoria a Donington al debutto e la sportellata con Mike Baldwin in Francia.

1990

Il dominio americano di Merkel è spezzato dal francese Raymond Roche che regala alla Ducati il primo titolo della sua storia. L’851 è il modello di Ducati che consente a Roche di vincere il Mondiale; in squadra con lui c’è Giancarlo Falappa e team manager è Marco Lucchinelli. In quell’anno fa la sua comparsa sulla scena del Mondiale anche un pilota britannico, un certo Carl Fogarty. Il suo debutto avviene con la Honda, ma negli anni successivi entra nella famiglia Ducati per non uscirne più (salvo la stagione 1996 di nuovo con Honda). Il campionato riscuote una grandissima popolarità grazie ai piloti ma soprattutto alle piste, diverse da quelle calcate dal Motomondiale.

1991 – 1997

Gli anni 1991 – 1997 vedono ancora piloti USA dominare la scena con ben 4 titoli mondiali (2 per Polen, 1 a testa per Scott Russell e John Kocinski) contro il bis iridato di Fogarty nel 94-95 ed il titolo di un giovane australiano, Troy Corser, nel 1996. Sono gli anni dei Polen, Falappa (ultima gara nel '94 prima del secondo grave incidente mentre provava la 916), Mertens, Rymer, Fogarty, Chili, Haga (wild card a Sugo nel 94), Edwards e così via. Sono anche gli anni delle wild card giapponesi iper-competitive a Sugo, che spesso davano fastidio a chi lottava per il titolo.

1998 – 2004

Gli anni d’oro della Superbike, con duelli mitici e finali da brivido. Fogarty centra il secondo bis iridato nel 98-99 prima di lasciare per infortunio ad inizio 2000 e venire sostituito da Bayliss. Colin Edwards entra in pianta stabile nel Mondiale, così come il fenomenale Nori Haga, mentre anche Pierfrancesco Chili è ben presente nel panorama della Superbike di fine anni '90 ed inizio 2000. Anni d’oro con manovre che restano nella storia (il sorpasso di Bayliss in prima variante a Monza nel 2000, tanto per dirne una). Aaron Slight e Troy Corser sono di nuovo avversari temibili per Fogarty, così come il biennio 2001-2002 con le grandi battaglie tra Bayliss ed Edwards culminate con il round di Imola nel 2002 che consegna il secondo alloro a Colin. Il periodo vede in auge anche i vari Hodgson, Xaus, Toseland, Laconi e Lavilla (ora responsabile sicurezza della Sbk), insieme alla rivincita dell’Inghilterra sugli USA, con 4 titoli a 2.

2005 – 2010

In questi anni è l’Australia a salire sul trono del Mondiale per ben 3 volte in 6 anni: due con Bayliss ed una con Corser che centra il titolo nel 2005 con la Suzuki, 9 anni dopo il suo primo titolo. C’è anche il secondo alloro per James Toseland, si assiste al ritiro di Chili nel 2006 ed al debutto di Max Biaggi, oltre al primo ed unico titolo di Ben Spies in una stagione, la 2009, letteralmente dominata contro "Nitro" Nori Haga. Nel 2010 è l’Italia a salire sul gradino più alto del podio tra i piloti, grazie a Max Biaggi. Da sottolineare anche i debutti di Carlos Checa (2008) e di un certo Johnny Rea, oltre a quello di Tom Sykes (2009).

2011 – 2017

Gli ultimi anni, quelli delle moto troppo prototipi e meno derivate di serie, ma anche capaci di regalare comunque battaglie e sportellate ad ogni gara. Nel 2011 è Checa a prendersi il titolo di campione facendo felice la Spagna, mentre nel 2012 è invece Biaggi a bissare il successo del 2010; nel 2013 è poi di nuovo festa dalle parti di Akashi, perché Tom Sykes riporta alla verdona il titolo piloti che mancava dal lontano 1993. Nel 2014 è Guintoli a fare di nuovo felice la Francia, mentre dal 2015 si assiste al dominio di Jonathan Rea e della Kawasaki. In questi ultimi anni assistiamo ai debutti di Marco Melandri, Eugene Laverty, Ayrton Badovini, Xavi Fores, Davide Giugliano, Chaz Davies, lo sfortunato Joan Lascorz, Loris Baz, fino al compianto Nicky Hayden, giusto per citarne alcuni

Come abbiamo visto, la Storia della Superbike è piena di nomi dalle storie più o meno affascinanti e piene di disavventure. I campioni vanno e vengono, ma le Leggende rimarranno per sempre nel cuore dei tifosi per le loro gesta.

Marco Pezzoni - @marcopezz2387