La Toyota ottiene uno splendido uno-due nella 6 Ore del Fuji, quinta tappa del campionato FIA WEC e gara di casa per il marchio giapponese. Ad imporsi è stato l'equipaggio n°8 formato da Davidson-Buemi, visto che il francese Lapierre non ha preso parte alla gara. Il duo di ex-formulisti, partito dalla pole position, è riuscito a superare dopo 12 giri la Porsche di Mark Webber, scattato bene dalla prima fila ma successivamente alle prese con una lenta foratura che ha costretto il pilota australiano ad una sosta anticipata. Questo terzo successo stagionale ha quindi consentito ai due piloti Toyota di consolidare la propria leadership in campionato.

L'inconveniente occorso a Webber ha inoltre permesso alla seconda Toyota, condotta dall'equipaggio Wurz-Sarrazin-Nakajima, di completare il trionfo della casa nipponica, giungendo a 25" di distacco dai vincitori. Webber e i suoi compagni Bernhard e Hartley si sono dovuti quindi accontentare del terzo posto, seguiti dall'altra Porsche 919 Hybrid guidata da Jani-Dumas-Lieb.

La trasferta giapponese è andata male per l'Audi, che è stata costretta a cedere la testa della classifica nei Costruttori proprio alla Toyota per 8 lunghezze: la casa di Ingolstadt ha piazzato la vettura di Di Grassi, Duval e Kristensen al quinto posto e con due giri di distacco dai vincitori, mentre Lotterer, Fassler e Treluyer sono stati rallentati da una penalità che gli ha impedito di fare meglio del sesto posto finale.

La gara è stata caratterizzata dallo spaventoso rogo che ha visto protagonista la LCM di Christophe Bouchut lungo la pit-lane, con il pilota francese uscito velocemente dall'abitacolo ed i commissari che sono intervenuti prontamente per arginare l'incendio. Al di là di questo episodio, nella LMP2 si è registrato un nuovo successo per l'equipaggio Pla-Canal-Rusinov sulla nuova Ligier-Nissan JSP2. In seconda posizione si è piazzata la Oreca 3- Nissan guidata da Howson-Bradley-Imperatori, mentre il podio è stato completato dalla Morgan Nissan di Yacaman-Ihara-Brundle, nonostante quest'ultimi abbiano sofferto di un contatto avvenuto a metà gara con una Porsche della classe GT.

Nella GTE Pro la Ferrari ha ottenuto una fantastica doppietta, con Gianmaria Bruni e Toni Vilander saliti sul gradino più alto del podio nonostante un stop and go inflitto loro dalla Direzione Gara per aver oltrepassato i limiti della pista. Al secondo posto è giunta l'altra 458 dell'AF Corse di Rigon e Calado, mentre a completare il podio si è piazzata l'Aston Martin di MacDowall-O'Young-Rees.

L'Aston Martin, comunque, è riuscita a consolarsi con il successo ottenuto nella classe GTE Am grazie a Thiim-Hansson-Poulsen, i quali hanno terminato davanti ai compagni Lamy-Nygaard-Dalla Lana.

Chiara Zaffarano

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