LMP1. Era prevedibile il duello in casa per la Toyota in Giappone e così è stato: i due equipaggi delle #7 e #8 non si sono risparmiati, spingendosi anche oltre i limiti consentiti.
Inizialmente la Pole è stata siglata da Buemi, ma i commissari hanno tolto il tempo perché l’elvetico nel suo giro lanciato ha violato i limiti del tracciato.
La Pole, quindi, è stata recapitata nelle mani di Kobayashi-Conway-Lopez, autori del miglior crono in 1’23”557, ma a fine qualifica anche l’equipaggio della #7 si è visto togliere il miglior tempo: colpa dell’argentino, che non ha rispettato i limiti di velocità in pit lane; così il prototipo nipponico sarà costretto a partire dal fondo griglia.
Alle spalle delle due Toyota, come da copione, le due Rebellion R13, rispettivamente di Lotterer-Senna-Jani e Beche-Laurent-Menezes, a quasi un secondo dalla Pole, segno che le prestazioni non sono ancora livellate, ma con la gara di domani si avranno maggiori certezze.

LMP2. Il team DragonSpeed si è decisamente rifatto nella categoria cadetta, visto il pesante distacco accusato nella classe maggiore, siglando il miglior tempo con Davidson-Maldonado-Gonzales in 1’28”906; a tre decimi dall’Oreca gestita dal team Jackie Chan DC Racing. Come da tradizione la categoria si dimostra sempre molto equilibrata, con tutti in concorrenti racchiusi in poco più di due secondi.

GTE Pro. Storica Pole position per la nuova Aston Martin Vantage #95 ottenuta dall’equipaggio tutto danese Thiim-Sorensen in 1’36”093, seguita per soli 182 millesimi dalla BMW M8 di Da Costa-Blomqvist.
Per vedere le prime della classe bisogna scendere in classifica: al quarto posto la prima delle Ford GT la #67 di Ticknell-Priaulx, quinta la Ferrari 488 di Rigon-Bird, solamente ottava la prima Porsche la #91 di Bruni-Lietz.
Anche in questo caso bisognerà aspettare la bandiera a scacchi di domani per vedere se il BoP (Balance of Performance) avrà davvero livellato le prestazioni.

GTE Am. Anche nella classe più piccola del Mondiale Endurance la lotta non è mancata: a spuntarla, per soli sei centesimi, è la Porsche #88 dei nostri Cairoli-Roda, per l’occasione affiancati dall’esperto Hoshino (presenza fissa nel GT Asia); a seguire l’Aston Martin dei soliti Lamy-Dalla Lana-Lauda.
Decisamente più staccate le Ferrari, con addirittura sesta la prima del lotto la #61 di Griffin-Weng Sun-Sawa.

Appuntamento alle 4, ora italiana, per gustarci sei ore di gara sul suolo nipponico del Fuji.

Michele Montesano