LMP1. Grande inizio per la Toyota che supera la Porsche al via all'esterno della prima curva, con il recupero della vettura tedesca sul lungo rettilineo. Gara in salita da subito per l'Audi #7, mentre la #8, dopo un pit di rifornimento errato nella prima ora, è costretta a effettuarne un altro perdendo terreno rispetto ai diretti avversari.

Le due Porsche proseguono in prima e seconda posizione, con un cambio del musetto per la #1 a quattro ore dal termine. A poco più di tre ore e mezza dalla fine la Toyota #6 di Kobayashi si fa sempre più minacciosa nei confronti della Porsche #2 di Lieb, mettendo alle strette quest'ultimo e passandolo poco dopo. La Audi #7 viene portata ai box, mentre vi è da segnalare un piccolo contatto tra le due R18 alla fine del rettilineo.

Nonostante una foratura, la Toyota #6 supera la Porsche #2 a meno di un'ora dal termine, ipotecando il secondo posto, oltre al terzo occupato da Davidson. La Porsche #1 esegue il pit stop, l'ultimo, a 25 minuti dal termine. La Toyota #6 effettua il rabbocco a 20' dal termine rientrando in terza posizione. Lo stesso viene fatto per la TS050 #5 il giro dopo, tenendo dietro la Porsche #2 e conquistando un secondo e terzo posto che che permette al trio Kobayashi, Sarrazin e Conway di poter lottare per il titolo con il trio Porsche #2 (Dumas, Jani e Lieb) in Bahrain.

La Porsche si aggiudica il titolo costruttori per la seconda volta consecutiva. Nella classe non ibrida, a seguito di un problema accusato dalla Rebellion, la CLM P1/01 del ByKolles Racing trionfa per la prima volta in stagione.

LMP2. Alla partenza la Oreca #45 della Manor va in testacoda alla prima curva e viene colpita dall'Aston Martin #97, scaturendo l'ingresso della Safety Car. Nelle prime ore le due Oreca del Signatech Alpine e G-Drive Racing si contendono la prima posizione, mentre rimane alla finestra la Manor #44. Più staccata la Ligier #43 del RGR Sport.

A 4 ore dal termine in prima posizione compare la Ligier-Nissan #30 guidata anche dal nostro Antonio Giovinazzi, il quale esegue un grandissimo stint, con un gap di una decina di secondi sulle due Oreca, la #26 del G-Drive Racing e la #36 del Signatech Alpine. Da sottolineare il duello in famiglia con le due BR01 Nissan di SMP Racing, entrambe giunte sul traguardo in sesta e settima posizione.

G-Drive Racing vince, ma il titolo team e piloti viene assegnato al Signatech Alpine.

GTE Pro. La Aston Martin #97 viene coinvolta al via nell'incidente con la Oreca #44 della Manor, che danneggia la parte del frontale dell'auto compromettendo l'intera gara. La Ferrari #71, a seguito di un contatto iniziale, si dirige ai box in regime di SC per la sostituzione della posteriore sinistra. Nemmeno 20 minuti dall'inizio della gara e torna nuovamente ai box, destinando la corsa a una continua risalita.

Dopo le vicende legate al cambiamento improvviso di alcuni valori del boost tra FP3 e qualifiche, ed il ritorno sui propri passi di FIA/ACO, la Ferrari #51 duella con la Ford #66 dalle prime ore, mentre la Ford #67 mantiene il vantaggio su entrambe.

A quattro ore dal termine la Ferrari #51 è alle prese con un duello con l'Aston Martin #95, valevole per la terza posizione, mentre le due Ford proseguono il loro cammino in prima e seconda piazza. Botta e risposta tra la Ferrari di Calado e la Ford di Pla che si alternano al secondo posto, mentre l'altra Ferrari (#71) si becca un drive through per infrazioni durante il pit stop (Rigon si era slacciato le cinture di sicurezza in pit lane).

Si prosegue con il dominio Ford, con la Ferrari #51 che tenta di acciuffare almeno il secondo posto in chiave titolo costruttori, nonostante debba accontentarsi del terzo. Il titolo piloti e costruttori si deciderà in Bahrain.

GTE Am. L'Aston Martin allunga dai primi minuti e la Ferrari #83 si ritrova a duellare con la Porsche #78: quest'ultima prosegue la sua gara confrontandosi con la gemella #88 del Proton Racing, venendo rallentata da queste ultime anche in chiave titolo nonostante le buone performance espresse dalle 911 RSR.

A poco più di 3 ore dal termine, con l'Aston Martin in testa, la Ferrari prova a superare le due Porsche per chiudere il discorso titolo team e piloti, o perlomeno guadagnare più margine possibile in classifica. La squadra britannica prosegue verso il traguardo, guadagnando importanti punti per i titoli in palio nella medesima classe che saranno decisi nella prossima e ultima gara della stagione. Nel post-gara arriva la sanzione di 10" per la Porsche #78 del KCMG a seguito di un contatto con la Ferrari #83 di AF Corse. Quest'ultima sale al secondo posto ed è a un passo dai titoli piloti e team.

Appuntamento in Bahrain sabato 19 novembre per l'ultima gara della stagione, nonché ultima presenza di Audi nel WEC prima del ritiro.

6 Ore di Shanghai - Classifica finale (top ten):

1. Bernhard/Webber/Hartley (Porsche 919) - Porsche - 195 giri 6'00'27"901
2. Sarrazin/Conway/Kobayashi (Toyota TS050) - Toyota 
3. Davidson/Buemi/Nakajima (Toyota TS050) - Toyota 
4. Dumas/Jani/Lieb (Porsche 919) - Porsche
5. Di Grassi/Duval/Jarvis (Audi R18) - Audi 
6. Fässler/Lotterer/Tréluyer (Audi R18) - Audi 
7. Trummer/Webb/Kaffer (CLM P1/01) - Bykolles 
8. Rusinov/Stevens/Brundle (Oreca 05) - G-Drive 
9. Giovinazzi/Blomqvist/Gelael (Ligier JSP2) - Extreme Speed 
10. Gonzalez/Albuquerque/Senna (Ligier JSP2) - Morand 

Matteo Milani