Ha dell’incredibile l’ultima fase gara della 24 Ore di Le Mans, in cui la Toyota #8, quella di Nakajima-Alonso-Buemi, ha beffato a meno di un’ora la gemella #7 guidata da López nel momento del fattaccio. Il pilota argentino ha improvvisamente rallentato per via di un problema tecnico facendosi passare da Nakajima e perdendo secondi preziosi che gli sono costati la vittoria. Discorso simile per la G Drive Racing, autrice di una gara perfetta prima del problema al motorino d’avviamento; niente da fare per la compagine di Rusinov, che ha ceduto la vittoria alla Alpine Signatech di Lapierre-Negrao-Thiriet. Trionfo rosso in classe GTE Pro, con la Ferrari gestita da AF Corse e abilmente guidata da Pier Guidi-Calado-Serra. Monologo per la Ford GT del Keating Motorpsort in GTE Am: vittoria mai messa in discussione per l’equipaggio Keating-Bleekemolen-Fraga.

LMP1. Il risultato finale non poteva che essere scontato: doppietta Toyota; l’unica incognita era capire quale sarebbe stato l’equipaggio a tagliare per primo il traguardo. Anche questa eventualità sembrava messa saldamente in cassaforte dalla Toyota #7, rimasta in testa per gran parte della gara ma, come più volte ci ha insegnato l’endurance, mai dare nulla per scontato. Infatti, a poco meno di un’ora dalla fine, la vettura nipponica guidata da Lopez ha rallentato vistosamente per via di una presunta foratura dopo essere andata sullo sporco, lasciando strada libera alla gemella guidata da Nakajima, che si è andato ad invocare verso la vittoria. Podio completato dalla BR1 di casa SMP Racing di Vandoorne-Petrov-Aleshin; anche in questo caso lo scettro della migliore delle LMP1 tradizionali è stato per lungo tempo in mano alla Rebellion #1 prima che il team svizzero perdesse terreno.

LMP2. Vittoria e trionfo nel mondiale andati nelle mani della Alpine Signatech dopo che il G Drive Racing è stato costretto a riparare la Aurus-Gibson all’interno dei box per problemi di elettronica: il team aveva dominato per ben diciotto ore prima di fermarsi anzitempo. Secondo posto insperato per il Jackie Chan DC Racing #38 con una gara sempre regolare, seguito dal TDS Racing #28. Da segnalare nelle ultime ore la violenta uscita di Nyck De Vries a bordo della sua Dallara del Racing Team Nederland: il giovane pilota ha perso il controllo del prototipo andando a sbattere contro le barriere. Dopo aver percorso il giro di rientro su tre ruote è riuscito a rientrare ai box, dove i meccanici hanno riparato il frontale della vettura, rispedendola in pista dopo solo tre quarti d’ora. Tredicesima la Cetilar Racing dei nostri Lacorte-Belicchi-Sernagiotto, afflitti da un problema al cambio della loro Dallara e poi costretti a scontare una penalità.

GTE Pro. La categoria top riservata alle GT ha visto trionfare la Ferrari AF Corse con Alessandro Pier Guidi, coadiuvato da Caldo e Serra, che ha abdicato vincendo la maratona francese. Il team di Amato Ferrari ha duellato intensamente prima con la Corvette superstite di Magnussen e poi con le Porsche capitanata da Bruni. Vittoria nel Mondiale per la casa di Stoccarda, mente disfatta totale in casa BMW e Ford, che hanno dato l’addio al loro programma ufficiale nel peggiore dei modi.

GTE Am. Vittoria mai in discussione per l’esordiente (in questa categoria) Ford GT, abilmente gestita dal Keating Motorpsort, che ha sempre mantenuto un ampio margine di vantaggio nei confronti degli inseguitori capitanati dalla Porsche del Project 1 e dalla Ferrari del JMW Motorpsort.

Michele Montesano