Non capita spesso di vivere pomeriggi particolari, ma quello che ho vissuto sabato dopo la "lavata" presa in griglia di partenza della Superbike è qualcosa che va al di là di ogni immaginazione. Ho assistito per la prima volta ad una gara dei Di.Di, i piloti Diversamente Disabili.

Ebbene sì, nel sabato mezzo bagnato e mezzo asciutto di Misano Adriatico, i Di.Di sono scesi in pista per il secondo round della loro International Bridgestone Handy Race, la gara a loro riservata che, dopo il round di apertura a Le Mans in concomitanza con la MotoGP, lo scorso weekend ha fatto tappa a Misano in concomitanza con il round 7 del Mondiale Superbike.

Conoscevo e conosco ormai da qualche anno Emiliano Malagoli ma non ero mai riuscito a presenziare alle gare riservate ai Diversamente Disabili per cui questa di Misano è stata il battesimo del fuoco per me, totalmente neofita da questo punto di vista. Per chi non lo conoscesse, Emiliano è la persona dietro alla Onlus Di.Di., da lui è nato praticamente tutto e la presenza dei Di.Di a Misano la si deve sostanzialmente a lui come lui stesso mi ha detto martedì sera nel programma radiofonico Motorbike Circus su Radio LiveGP.

Tornando al dunque, nella mia fase di avvicinamento alla gara dei Diversamente Disabili, ho modo durante la mattinata tra le Superpole di Superbike e Supersport di conoscere un altro protagonista dei Di.Di ovvero Maurizio Castelli, grazie alla sua press manager Elisa Antoniazzi (già social manager nel team DMR al CIV), simpaticissimo e con il quale scambio due battute prima della gara.

Arriviamo al momento clou del sabato per quanto riguarda i Di.Di ovvero la gara. Con la Superbike finita all’alba delle 15.30 viste le due interruzioni per pioggia, anche il programma dei Diversamente Disabili subisce di conseguenza una slittata con la gara originariamente proposta per le 16 spostata di quasi un ora per permettere a piloti e meccanici di prepararsi con calma.

Sto lì nel loro paddock ed osservo le loro espressioni prima di arrivare in pit lane per la preparazione vera e propria alla gara. Modi diversi di approcciarsi: c’è chi parla con gli amici, c’è chi parla con la propria moto, chi verifica le ultime cose e poi via verso la pit lane. Il cielo grigio non preannuncia niente di buono ma la pioggia non arriva.

Ed è entrando in griglia che scopro la magia delle gare dei Di.Di: partenza stile Endurance con le moto posizionate a spina di pesce sui cavalletti pronte per accogliere i rispettivi piloti: Emiliano Malagoli, Maurizio Castelli, Alex Innocenti, Lorenzo Picasso, Peter Rohr e via via tutti gli altri. Il motto “Never Give Up” si addice davvero a questi eroi, perché eroi lo sono davvero.

La partenza della gara poi avviene con procedura di partenza lanciata con un giro di warm up e poi gara vera. Ed è davvero gara vera con Rohr e Castelli che prendono subito il comando delle operazioni creando il vuoto dietro di loro. Castelli è scatenato e sigla più volte il giro più veloce della gara mentre dietro arrancano e non tengono il passo. Verrò poi a sapere direttamente da Emiliano Malagoli che aveva montato le rain e dopo 3 giri era difficile da controllare.

La battaglia tra Rohr e Castelli è entusiasmante con sorpassi davvero ad ogni giro, grazie anche ai doppiati presenti che favorivano prima uno e poi l’altro. Nota di merito alla prestazione di Lorenzo Picasso con la sua Honda 600, un ragazzo che può muovere soltanto spalle e braccia ma riesce nonostante tutto a guidare alla grande la sua moto. Sfortunato Alex Innocenti, ritiratosi dopo pochissimi giri per problemi tecnici alla sua Ducati.

Rohr e soprattutto Castelli tengono un ritmo infernale e dietro di loro si è formato praticamente il vuoto, un buco di svariati secondi prima di trovare il terzo classificato che poi manterrà la sua posizione fino al traguardo.

Castelli le prova tutte per passare Peter Rohr ma il pilota austriaco è coriaceo e risponde colpo su colpo ai sorpassi del pilota romano. I due si danno battaglia fino alla bandiera a scacchi dell’ultimo giro dove a prevalere è proprio Rohr seguito da Castelli.

Gran gara del pilota di Scuderia Imperiali con la sua Yamaha R1. Sesto e primo delle 600 Lorenzo Picasso, ottavo posto invece per Emiliano Malagoli che ha dovuto remare per tutta la gara con le gomme rain su pista ormai praticamente asciutta dopo il secondo scroscione d’acqua prima della ripartenza di gara-1 Superbike.

In definitiva forse l’esperienza più bella della mia vita, stare a contatto con piloti unici che sanno anche scherzare delle loro “disabilità” ma che in definitiva quando entrano in pista danno del gran gas. Tanti piloti dovrebbero prendere esempio da loro e dalla loro forza di volontà nel risalire in moto nonostante le prove alle quali la vita li ha sottoposti.

Da Misano - Marco Pezzoni